Quale modo peggiore per iniziare una rubrica a cadenza settimanale se non con un film divisivo e -diciamocelo- “strano”, troppo strano.
Un film strano. E la critica potrebbe fermarsi qui. Dirò spesso quanto il regista e in questo caso l’autore sia più importante degli attori; e in questo caso gli attori sono quasi gli stessi del Leone d’oro all’ 80 esima edizione del festival della mostra del cinema di Venezia.
Lo stesso cast con l’aggiunta di Jesse Plemons. (Il “critico” ha deliberatamente omesso ogni riferimento per far notare la sua preparazione e la nostra inconsistenza. N.d.E.)
Una chance la merita a prescindere, sapendo che il signore in questione é Yorgos Lanthimos, regista greco classe 1973, da alcuni ritenuto un visionario, senza dubbio un autore che grazie ai suoi film (“Dogtooth“, “The Lobster“, “La Favorita“ e perché no, “Il Sacrificio del Cervo Sacro“) può essere considerato uno dei migliori autori emergenti europei.
In questo film il regista torna alle origini, a quelle atmosfere algide e dallo stile geometrico, calcolato.
Le storie sono tre, tre mediometraggi da poco meno di un’ora l’uno. Tre storie dove il Charlie Brooker di quell’opera rivoluzionaria di nome Black Mirror incontra un autore spietato, profondamente nichilista e sempre sull’orlo della follia.
Ecco a voi il risultato:
1 Un uomo,che ricorda per servilismo il ragionier Ugo Fantozzi, nega il favore più difficile da compiere al suo datore di lavoro. Ciò comporterà per lui delle tragiche conseguenze. il suo pentimento porterà alla redenzione?
2 La moglie di un poliziotto scompare. Quando torna, il marito non crede sia la stessa persona e la mette alla prova chiedendole estremi gesti d’amore.
3 Due persone, facenti parte di una setta che si abbevera delle lacrime dei guru che l’hanno fondata(?) sono alla ricerca di una donna che grazie alle sue presunte doti taumaturgiche possa curare gli uomini dalla morte.
Storielle sulle aberrazioni del presente che hanno il comune denominatore nelle relazioni tossiche, e più in generale nel potere in quanto motore del nostro agire irrazionale.
Esattamente come nei confronti del capitalismo del presente non c’é via d’uscita se non nell’illusione. Il marito del secondo episodio, per esempio, crederà ciecamente nelle sue visioni e noi saremo trasportati con lui.
Tutto già risaputo, ma siamo pronti a rivederlo?
Un film per quasi tutti e per nessuno.
Voto: ●●½ (su 5)
Regia: Yorgos Lanthimos
Cast: Emma Stone, Jesse Plemons, Willem Dafoe, Margaret Qualley.
Distribuzione: Disney
Stefano Colombo