L’invidia é il sentimento principe che dà corpo a queste recensioni, ma é anche uno dei nuovi personaggi di questo nuovo, atteso capitolo del genere animazione.
Che c’é di nuovo? La pubertà. Che era la fine del primo film di nove anni orsono e rispetto ad allora si riprende paro paro la stessa struttura: la sala di controllo delle emozioni, le emozioni che vengono espulse o scappano, attraversano i paesaggi della nostra psiche ed arrivano al mondo esterno. Stessa struttura, nuovi personaggi che si aggiungono ai precedenti.
Qualcuno potrebbe dire “se funziona, perché cambiare?”. Giusto, ma emblematico della “crisi” o meglio stagnazione delle idee che riguardano il genere negli ultimi 10 anni. Il cinema commerciale é entrato nell’ ottica di quella serialità che tanto ci fa ritornare al cinema.
La Riley cresciuta si trova assieme alle sue due amiche in un campo estivo di hockey e in quei giorni cercherà di farsi accettare da un nuovo gruppo di ragazze più grandi. Il film é quasi dirompente come il primo, sebbene manchi l’effetto sorpresa che ci fece tanto stupire ; ma Riley non é la protagonista del film, perché lo è Ansia, la vera superstar dei nostri giorni iper competitivi che mantiene a lungo il controllo nella sala comandi delle sue emozioni.
Ansia si trova a gestire un universo quasi interamente al femminile, un microcosmo sociale dove il maschio é estromesso e dove la competizione sportiva é il mezzo per affermare e negare credenze.
Ed é proprio in questo che Inside out 2 afferma la sua attualità ideologica.
Tra i personaggi meglio caratterizzati ci sono Noia, una snob che parla in francese ed é perennemente con telefonino e poi c’é Imbarazzo, un elefante rosa che ricorda vagamente Obelix, a cominciare dal nasone.
Ci attendiamo nuovi capitoli, di quella che potrebbe essere una Boyhood di Richard Linklater dell’animazione diluita in decenni. Chi ora sta scrivendo potrebbe tra quasi trent’anni scrivere di Inside out 5 e come Riley sarebbe vecchio e molto nostalgico. E non ci sarebbe nulla di nuovo.
Voto: ****
Regia: Kelsey Mann
Genere: animazione