Nel pomeriggio del 19 giugno, alla Pasticceria Sartori di Erba — un luogo dove solitamente si va per affogare i pensieri nello zucchero — si è svolto un incontro promosso da due gruppi con nomi ammiccanti e obiettivi ambiziosi: Agorà Femminile e Familiarmente Noi. L’occasione? Presentare l’ultima fatica letteraria di Giulia Gorgoglione, dal titolo “Sei nato bilingue”, un libro che promette di rivoluzionare il modo in cui impariamo le lingue e, già che ci siamo, la vita.
Agorà Femminile si descrive come un “salotto di conversazione e progettualità”, espressione che richiama l’idea di un tè tra amiche condito da buoni propositi. Familiarmente Noi, che condivide la medesima fede nell’automiglioramento e nella crescita interiore, si è unito all’impresa. Insieme, hanno dato vita a un pomeriggio che voleva essere riflessione, confronto, e magari anche un po’ di autocelebrazione.
Il libro di Gorgoglione si muove nel mondo del cosiddetto “allenamento mentale per l’apprendimento linguistico” – disciplina che, in altri tempi, sarebbe stata semplicemente chiamata “studiare con impegno”. Secondo l’autrice, riconoscere le proprie leve motivazionali e gli stili di apprendimento personali consentirebbe di sostituire convinzioni “limitanti” con altre “potenzianti” (sì, pare che anche le idee ora abbiano un’alimentazione proteica), spalancando le porte a un apprendimento non solo efficace, ma addirittura appagante.
Il pubblico presente – presumibilmente reclutato tra estimatori della pasticceria e volenterosi costruttori di sé stessi – ha dialogato con l’autrice in un clima definito “vivace” e “partecipato”. A giudicare dai comunicati entusiasti, è stato un successo. Certo, parlare di “cultura dell’apprendimento e del benessere sociale” davanti a una vetrina di cannoncini alla crema è un’operazione che richiede un certo equilibrio retorico. Ma del resto, anche questo fa parte del gioco.
Insomma, un evento riuscito, che mescola buone intenzioni, anglicismi camuffati da perifrasi e la rassicurante presenza di un bignè alla panna: l’importante è parlarne.