In questi giorni è tornato a far parlare di sé un tema che interessa molto gli Erbesi: la piscina del Centro Sportivo Lambrone.

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Lo ha sollevato il consigliere del PD Enrico Ghioni dopo la dichiarazione del gestore degli impianti secondo la quale, se la riapertura comporterà spese eccessive a fronte di un basso ritorno economico, quest’estate la piscina potrebbe rimanere chiusa, come tutto il Centro Sportivo.

Ghioni puntualizza che ogni anno il Comune di Erba versa alla società che gestisce il centro 180 mila euro più IVA per la gestione degli impianti e quindi ritiene inaccettabile che il gestore affermi che la piscina riaprirà solo se sarà conveniente perché interromperebbe un servizio pubblico di cui si dovrebbe, invece, fare garante, per di più in un periodo estivo in cui molte famiglie non potranno andare in vacanza e la piscina, con i dovuti accorgimenti sanitari, potrebbe costituire un momento di svago.

Il Consigliere comunale erbese Enrico Ghioni (PD)

Il consigliere Ghioni fa anche presente le notevoli spese che il Comune ha sostenuto e dovrà continuare a sostenere per la piscina e il Centro Sportivo Lambrone in seguito alla convenzione firmata dall’Amministrazione Tili nel 2012 con la società privata costruttrice della piscina.

La convenzione, secondo la quale il ricavato degli introiti viene totalmente incamerato dalla società privata, ha stabilito che il Comune di Erba versasse subito un contributo di 1.650.000 euro su un totale di circa 11.000.000 di euro spesi per la costruzione della piscina. A questa cifra non indifferente che il Comune ha dovuto versare subito per intero al privato si sono aggiunti un versamento di 180 mila euro più IVA l’anno per ben 39 anni perché la giunta Tili durante il secondo mandato ha allungato la convenzione che era sottoscritta inizialmente per 30 anni. Il Comune si è accollato anche le spese per la sistemazione della strada d’accesso al centro sportivo e del ponte sul Lambro. A questo si deve aggiungere la spesa della manutenzione straordinaria che è a carico del Comune di Erba e quella per il rifacimento dell’illuminazione del campo di calcio. Come si può notare, a conti fatti sono e saranno i contribuenti erbesi a pagare il costo della piscina, per l’utilizzo della quale, oltretutto, hanno uno sconto irrilevante sulle tariffe.

Allo scadere della convenzione la piscina tornerà di proprietà del Comune, ma in quali condizioni visto che dopo 39 anni l’impianto natatorio sarà diventato obsoleto?

Il consigliere Ghioni lamenta anche il pessimo stato in cui versano gli impianti sportivi, tanto che le società sportive storiche erbesi hanno abbandonato la pista di atletica il cui degrado non consente di disputare gare a livello regionale.

Il consigliere Ghioni chiede che l’Amministrazione convochi nell’immediato la società privata che gestisce gli impianti del Centro Sportivo Lambrone perché faccia chiarezza sui propositi di chiusura espressi, ma soprattutto che si proceda ad una revisione dei termini della convenzione, che giudica sfavorevoli per il pubblico.

Il Circolo PD di Erba non può che dirsi d’accordo con le osservazioni del consigliere Ghioni e aggiunge che la piscina è stata costruita su suolo pubblico e che, come il centro sportivo tutto, deve costituire un servizio efficiente per la città e per i paesi limitrofi.

Al momento della stipula della convenzione con la società privata la Giunta Tili aveva assicurato che il Lambrone sarebbe diventato un centro sportivo di eccellenza. Ci pare che i fatti la smentiscano.

Siamo inoltre convinti che le convenzioni pubblico/privato, quando sottoscritte, pur riconoscendo un lecito vantaggio economico per il privato, debbano impegnarlo a garantire un efficace servizio pubblico ai cittadini, come dovrebbe essere quello del Centro Sportivo Lambrone.

Il Circolo del Partito Democratico di Erba

Un pensiero su “Rischio piscina chiusa per l’estate Ghioni e il Pd non sono d’accordo”
  1. Quanto sarebbe bello poter dire “se non riaprite non vi diamo i 180.000 euro”, ma non si può.

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