Il “Rolando Garroso”. Sembra il titolo di un poema epico medievale e, a pensarci bene, è davvero azzeccato. Rolando – il protagonista della storia – è l’immaginaria trasposizione letteraria di Rafael Nadal, che gioca la quattordicesima finale a Parigi in diciotto partecipazioni. Garroso è un altrettanto immaginario aggettivo che descrive l’animo del nostro paladino e deriva da “garra”, termine del vocabolario spagnolo che sublima la quintessenza dell’agonismo. L’avventura e i record di Rafa sulla terra battuta più famosa del mondo sono oggettivamente un racconto epico che sconfina nella leggenda.

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Quattordici finali e altrettanti trionfi. Tante Coppe dei Moschettieri quante Champions vinte dal suo amatissimo Real Madrid (che segue sempre, arrivando perfino a chiedere agli organizzatori dei tornei di non farlo scendere in campo quando giocano i “Blancos”). Il norvegese Casper Ruud è l’ennesimo coprotagonista di una finale senza storia. Quasi uno spettatore privilegiato con un posto in primissima fila per godersi lo spettacolo. Basterebbe sottolineare la striscia di 11 games vinti consecutivamente da Nadal dopo essersi trovato in svantaggio 3-1 nel secondo set per spiegare come l’andamento del match sia stato ancor più a senso unico di quanto suggerisca il punteggio 6-3 6-3 6-0.

Le lacrime di gioia e commozione del più anziano vincitore a Parigi di tutti i tempi (36 anni e 2 giorni) sintetizzano il turbinio di emozioni e sensazioni di questo inarrivabile re della terra rossa. Allunga nuovamente su Federer e Djokovic nel computo degli slam vinti in carriera (22 contro 20). Durante la premiazione, con il microfono il mano, tutti temono che annunci il ritiro dalle scene. Nadal si limita a dire che non sa cosa succederà in futuro, ma la sensazione è che non trovi il coraggio di abbandonare tutto il pubblico che lo applaude senza sosta e scandisce ritmicamente il suo nome. 

Teoricamente il maiorchino è in corsa per conquistare il Grande Slam, ma non ci sono certezze che giochi a Wimbledon tra poche settimane: il suo fisico martoriato gli impone di vivere quasi “alla giornata”, ripensando continuamente il calendario e centellinando gli impegni. Ma con Rafa tutto può succedere!!

Fabiano Gilardi

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