Pubblico delle grandi occasioni domenica 17 dicembre a Ponte Lambro (CO) per l’inaugurazione della rinnovata Piazza Giancarlo Puecher, inaugurazione che è stata anche occasione per svelare la stele dedicata all’eroe della resistenza al quale è intitolata la piazza stessa, oltre a ricorrere quest’anno il centenario della nascita.

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Alla presenza di numerose autorità civili e militari, il sindaco di Ponte Lambro, Ettore Pelucchi, ha sottolineato da subito la figura di Puecher proseguendo poi con un rilievo sull’importanza dell’opera architettonica, realizzata grazie al finanziamento dell’Unione Europea. Tra gli ospiti hanno preso la parola Manuel Guzzon (Presidente provinciale di A.N.P.I.), l’Onorevole Chiara Braga (Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera), Cesare Grampa (Presidente Onorario del Centro Comunitario Puecher), Alessandro Fermi (Assessore all’Università, Ricerca e Innovazione di Regione Lombardia), Andrea Polichetti (Prefetto di Como). I vari discorsi hanno presentato un filo comune: la centralità della figura di Puecher, fucilato dai fascisti ad Erba nel 1943, quale riferimento attualissimo del concetto di valore della libertà. Ogni relatore ha fatto comprendere quanto si è debitori dell’esempio di un ragazzo di soli vent’anni, capace di sacrificare la propria vita per la libertà e per l’Italia, ma capace soprattutto di perdonare i suoi stessi esecutori un istante prima della fucilazione.

Abbiamo incontrato a margine dell’evento il progettista dell’opera, l’architetto Davide Corti, al quale abbiamo chiesto di illustrarci i principi ispiratori del progetto. “L’idea di fondo è stata quella di rendere protagonisti i pedoni e in generale i fruitori della piazza stessa, sicura sede di eventi futuri. Ho cercato di eliminare o ridurre quanto più possibile il traffico veicolare, anche per le numerose attività pubbliche presenti nell’area (banca, biblioteca, stazione, chiesa e altro ancora). Altro principio ispiratore è stato l’accessibilità a persone diversamente abili: la piazza infatti non presenta alcuna barriera architettonica. A livello di linguaggio e materiali ho privilegiato l’uso del corten (il rivestimento del manufatto della fermata dei bus è infatti con questo materiale). Il corten è richiamato anche, assieme ad altri componenti, nei cubetti della pavimentazione: ho scelto la pietra Luserna, ma quella “di scarto”, proprio per la presenza della cromatura “ruggine”, rafforzando l’unità del progetto”. 

Tra le autorità presenti (tra le quali molti sindaci del territorio), anche Anna Proserpio, Assessore Istruzione del comune di Erba e Barbara Pirovano, Assessore Cultura del comune di Lambrugo. Entrambi i comuni esponevano il gonfalone. In particolare Ponte Lambro e Lambrugo sono legati proprio dalla figura di Puecher. Chiediamo alla dott.ssa Pirovano di spiegarci questo legame: “Si, il rapporto di Puecher con Lambrugo e Ponte Lambro è strettissimo. Infatti il giovane Puecher venne sfollato proprio nel mio borgo da Milano. In poco tempo strinse numerose amicizie, tra le quali don Arrigoni, allora parroco del paese. Fu quest’ultimo ad indirizzarlo verso don Giovanni Strada a Ponte Lambro. Il resto è ormai storia. Giancarlo Puecher è tra l’altro sepolto proprio nel cimitero di Lambrugo”.

La cerimonia si è conclusa con l’intervento degli alunni della scuola primaria “Cesare Battisti” di Erba, guidati dall’insegnante Elena Caspani. I bimbi hanno letto la lettera-testamento di Puecher (un vero patrimonio per le future generazioni), oltre ad una indirizzata a Puecher stesso scritta da loro.

Alberto Bosis

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