Oltre 100 persone ad ascoltare lo scrittore esperto di montagna, Marco Albino Ferrari, che ha presentato il suo libro ‘Assalto alle Alpi’

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Si rinnova il successo delle iniziative organizzate dal Coordinamento ‘Salviamo il Monte San Primo’ sul tema della tutela delle montagne.

Giovedì sera, 25 gennaio, grande partecipazione nella sala ‘Isacchi’ di Erba, con oltre 100 persone (alcune in piedi non avendo trovato posto) ad assistere all’incontro pubblico dal titolo ‘Assalto alle Alpi’ … e al Monte San Primo, con l’appassionato intervento dello scrittore ed esperto di montagna Marco Albino Ferrari, intervistato dallo scrittore e blogger Luca Rota.

La serata ha avuto inizio con la presentazione dello stato dell’arte del progetto relativo alla realizzazione di nuovi impianti in località San Primo, con l’intervento di Roberto Fumagalli nella veste di portavoce del Coordinamento per il Monte San Primo, formato da 35 associazioni. Sono state confutate le più recenti dichiarazioni del Sindaco di Bellagio che, in alcune interviste televisive, ha parlato di un progetto che contemplerebbe solo lo smantellamento dei vecchi impianti sciistici e il rifacimento della ‘pista baby’. In realtà il progetto di fattibilità (l’unico finora approvato dal Comune di Bellagio e dalla Comunità Montana) è di tutt’altro tenore e prevede più piste sciistiche con innevamento artificiale, oltre che la realizzazione di altre opere impattanti per l’ambiente montano, tra cui piste tubing in plastica, nuovi parcheggi, ecc..

Si è quindi passati alla presentazione del libro ‘Assalto alle Alpi’ di Marco Albino Ferrari, il quale ha fatto un excursus sull’evoluzione della presenza umana sulle montagne, transitata da un passato fatto di lavoro e fatiche, fino al periodo del boom economico dei primi anni Sessanta del secolo scorso, con l’inizio dell’antropizzazione e cementificazione di alcune località montane, destinate a richiamare nuove masse turistiche. Oggi con la crisi climatica tutta questa ‘bolla’ sta finendo. Eppure molte località sciistiche vengono investite di nuovi finanziamenti, quasi sempre pubblici, per mantenere o ampliare gli impianti sciistici, ormai innevati per oltre il 90% vista l’assenza di neve naturale, con grande dispendio di acqua ed energia. E questo nonostante gli esperti climatologici ci dicono che al di sotto dei 2 mila metri di altitudine nevicherà sempre meno e farà sempre più caldo, quindi con temperature inadatte a mantenere la neve artificiale.

Si è infine passati al dibattito, in cui sono state affrontate varie tematiche relative appunto al futuro della montagna e, ritornando al nostro territorio, con il prosieguo della vertenza contro il progetto sul San Primo.

Il Coordinamento esprime soddisfazione per l’esito dell’incontro e si propone di organizzare altre iniziative di conoscenza e di protesta, sempre allo scopo di salvaguardare il Monte San Primo.

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