In Brianza oltre il 90% delle richieste di mutuo è a tasso fisso, contro un 95% registrato nel primo trimestre e un 98% registrato nel quarto trimestre 2024. Ciò significa che i mutui a tasso fisso, nonostante il ‘sorpasso’ dell’Euribor (parametro utilizzato dalle banche per i mutui a tasso variabile) sull’IRS (strumento finanziario derivato utilizzato per i mutui a tasso fisso) sono attualmente più richiesti rispetto a quelli a tasso variabile. Per una famiglia con figli avere una rata comunque conveniente a tasso fisso per i prossimi 20/30 anni non soggetta a imprevisti è senz’altro un fattore positivo. L’ incremento dei tassi di un paio di anni fa ha senz’altro ravvivato l’interesse per la surroga, un’operazione che prevede di trasferire il mutuo in un’altra banca che offre un tasso di interesse e delle condizioni più vantaggiose, tant’è che nel secondo trimestre di quest’anno un quarto delle erogazioni di mutui sono effettuate per la surroga. Un altro segmento in crescita nella nostra sono i mutui green, cioè finanziamenti finalizzati all’acquisto di abitazioni di classe energetica A o B oppure a svolgere lavori di ristrutturazione che consentano di migliorare di almeno il 30% le prestazioni energetiche dell’immobile. Non sono obiettivi facili, perché oltre il 60% degli edifici esistenti rientra nella classe F o G. Nell’ultimo trimestre, il 10% dei mutui per l’acquisto di un’abitazione e il 22% dei mutui per ristrutturazione o costruzione erano mutui green e in media i richiedenti hanno cercato di ottenere circa 150.000 euro, cioè il 10% circa in più rispetto ai mutui tradizionali. il valore medio degli immobili ipotecati è stato pari a 220.000 euro, vale a dire circa il 10% in più rispetto a quello degli immobili riferibili ad un mutuo tradizionale. Questa differenza è dovuta al fatto che gli immobili che possono godere di finanziamenti green sono di norma edifici in classe energetica A o B e perciò il loro valore è più alto rispetto a quelli in classe energetica più bassa. Inoltre tre richieste di mutuo green su dieci sono state presentate da under 36. Il ribasso dei tassi degli ultimi 12 mesi incide anche sulla suddivisione della domanda di mutuo per fasce di età. La fascia under 36 per esempio vede crescere il suo peso dal 27% delle richieste totali nei primi mesi del 2024 al 35% nell’ultimo trimestre. Evidentemente il ribasso del costo del denaro , a parità di stipendio, accresce notevolmente la possibilità di ottenere i capitali necessari all’acquisto di una casa ; questa circostanza spinge una parte rilevante del segmento under 36 a non rinviare la decisione di acquisto casa e quindi l’opportunità di chiedere un mutuo. L’incremento dei tassi di interesse di un paio di anni fa ha invece avuto un impatto significativo sui mutuatari, soprattutto per chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile. Il titolare del mutuo può ora valutare diverse opzioni tra le quali: concordare con la propria banca l’allungamento della durata del mutuo oppure chiedere una revisione di altre condizioni inserite nel contratto . E’ possibile poi ricorrere alla surroga del mutuo e trasferire senza spese e costi il proprio mutuo presso un altro Istituto di Credito a condizioni contrattuali più vantaggiose. Chi versa in difficoltà può ricorrere al fondo di solidarietà che consente di sospendere il pagamento della rata del mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale, sino a diciotto mesi, allungando il piano di ammortamento per il periodo della sospensione.

Francesco Megna
Responsabile Commerciale in Banca
