La “Sala Ghisa” dell’Opificio Zappa è gremita in tutti i posti disponibili. L’evento, parte della serie di incontri “Spirito Artigiano”, è dedicato a esplorare l’impatto dell’Intelligenza Artificiale (IA) sul settore artigiano. La discussione, intensa e appassionata, riflette i dubbi e le speranze legati a questa nuova rivoluzione tecnologica. È a rischio il capitale umano?

L’incontro erbese fa parte del circuito di incontri  “I Dialoghi di Spirito Artigiano” ed è stato organizzato dalla Fondazione Germozzi e promosso da Confartigianato Imprese, e Confartigianato giovani.

Dopo i saluti istituzionali (da remoto) dell’Assessore regionale all’Università, Scuola e Ricerca Alessandro Fermi, e del Presidente comasco di Confartigianato, Roberto Galli, il convegno entra nel vivo con interventi di esperti del settore. Paolo Manfredi, esperto di innovazione, cerca di dissipare le ansie: “Non bisogna averne, la tecnologia è gestita dalle persone. Tutte le tecnologie partono con grande entusiasmo e altrettanto rapidamente si inabissano. Quelle che meritano sopravvivono. La componente umana però sembra essere più salda. L’uso dell’IA rivaluta il prodotto artigiano, aiutandolo anche a fronteggiare le diverse possibilità delle aziende più strutturate.”

Questa affermazione mette in luce un punto cruciale: l’IA può essere uno strumento per potenziare l’artigianato piuttosto che sostituirlo. Le capacità uniche degli artigiani, come la creatività e la manualità, possono essere esaltate dall’uso dell’IA, che può assumere compiti ripetitivi e analitici, lasciando spazio alla creatività umana.

L’IA nella Quotidianità delle Aziende Artigiane

Alberto Giovanni Gerli, esperto di tecnologie applicate, illustra esempi concreti di come l’IA possa migliorare la produttività delle aziende: “Script per la gestione della posta elettronica, gestione dei contatti con i clienti, creazione di report e altro ancora.” Questi strumenti, se ben integrati, possono liberare tempo prezioso per gli artigiani, permettendo loro di concentrarsi sulle attività che richiedono abilità uniche e personalizzate.

Emanuela Donetti sottolinea come l’IA sia già presente nella nostra vita quotidiana e che le sue evoluzioni dipendono dalla capacità di calcolo dei dispositivi: “La macchina ci dà delle capacità che non immaginavamo di avere a patto che siamo curiosi e vogliamo scoprire le novità.” Questa curiosità e apertura al nuovo sono essenziali per sfruttare appieno il potenziale dell’IA, trasformando sfide in opportunità.

Il Cambiamento del Lavoro con l’IA

Antonio Palmieri affronta la questione di come cambierà il lavoro con l’introduzione dell’IA: “È necessario da parte nostra un cambiamento, per adeguarsi alle infinite possibilità portando il lavoro al centro, ma attraverso delle opportune ‘gradualità’, avendo chiara la cornice in cui ci muoviamo e con le doverose nozioni fondamentali.” Questo richiamo alla gradualità è fondamentale. L’adozione dell’IA non deve essere un processo radicale e istantaneo, ma un’evoluzione ponderata che tenga conto delle specificità del contesto lavorativo e delle competenze degli artigiani.

Etica e IA: Chi Controlla Chi?

Un tema ricorrente nella discussione è il rapporto tra etica e IA. È una questione che tocca corde profonde, come evidenziato da Alberto Giovanni Gerli, che mette in guardia contro il rischio di perdere il controllo etico e culturale: “L’IA controlla noi o siamo noi a controllarla? Bisogna essere attenti e consapevoli per non farci scippare l’etica e la cultura che ci appartengono.” La necessità di mantenere un controllo umano sull’IA è essenziale per garantire che queste tecnologie rimangano strumenti al servizio dell’umanità, piuttosto che diventare entità autonome con potenziali conseguenze indesiderate.

Inclusività e Diversità nell’IA

L’immaginario di chi progetta questi sistemi è prevalentemente maschile, e ciò può portare a una visione parziale e a soluzioni non ottimali per tutti. È quindi fondamentale integrare i generi e riorganizzare il lavoro affinché nulla rimanga sottovalutato e scontato. Molte funzioni predittive dell’IA, anche in ambito sanitario, vengono svolte su campioni essenzialmente maschili, ma il mondo è cambiato. L’inclusività deve essere una priorità, affinché l’IA possa realmente rispondere alle esigenze di una società variegata e complessa.

L’IA come Strumento di Innovazione per l’Artigianato

In definitiva, l’IA rappresenta una straordinaria opportunità per il settore artigiano. Può migliorare l’efficienza operativa, liberare tempo per la creatività, e offrire nuovi strumenti per la gestione aziendale. Tuttavia, è essenziale affrontare questa rivoluzione con consapevolezza e attenzione etica. La tecnologia deve rimanere uno strumento nelle mani degli esseri umani, e non il contrario.

L’evento “Spirito Artigiano” ha offerto una piattaforma preziosa per discutere queste tematiche. Gli interventi hanno sottolineato l’importanza di un approccio equilibrato e ponderato all’adozione dell’IA, che valorizzi le competenze umane e mantenga l’integrità etica e culturale del lavoro artigiano.

Conclusione

L’Intelligenza Artificiale, se utilizzata correttamente, può essere un potente alleato per l’artigianato. Essa può aiutare le piccole e medie imprese a competere con le aziende più strutturate, migliorare la produttività e liberare tempo per le attività creative. Tuttavia, è fondamentale affrontare questa trasformazione con una chiara consapevolezza etica e un impegno verso l’inclusività e la diversità. Solo così l’IA potrà realmente contribuire a un futuro migliore per l’artigianato e la società nel suo complesso.

Due parole sulla location
Opificio Zappa (via IV Novembre, 2 a Erba) è un Hub dove si raccolgono persone idee e attività.
Offre sale dedicate al Cowork, allo studio agli incontri ed ai meeting anche aziendali.
Corsi di Yoga, di fotografia e laboratori linguistici; sala prove per musicisti e numerose attività artigiane:
venite ad esplorare uno spazio in continua evoluzione.

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