Il cyber, si sta sviluppando in un’area funzionale specifica dell’azienda, superando le sue consuete radici IT e divenendo una parte imprescindibile del quadro di riferimento per le performance aziendali.
Così come le minacce informatiche da una questione del reparto IT sono passate ad essere un problema riferibile all’azienda nel suo complesso, ora si assiste anche a un cambiamento dei piani cyber dall’IT all’azienda, con l’obiettivo di coadiuvarne gli obiettivi strategici di business e lo sviluppo; inoltre il cyber sta diventando un obiettivo primario a livello di consiglio di amministrazione. Secondo uno studio di Deloitte il 70% dei leader del settore interpellati ha ribadito che l’IT è spesso in agenda nei consigli di amministrazione, avendo individuato una rilevante correlazione tra cyber ed effetti sul business con oltre l’80% che ha affermato che l’informatica ha dato un apporto notevole e positivo su almeno una priorità chiave. Parecchie organizzazioni si stanno adoperando per utilizzare questo valore: il 55% programma di incrementare gli investimenti informatici nei prossimi 6/12 mesi, mentre la metà circa delle società con fatturato di almeno 5mln di dollari spende quasi 300 mln di dollari all’anno nella cyber, mentre i due terzi delle società con ricavi compresi tra i 500mln e 5 miliardi spendono meno di 250mln di dollari all’anno. Le società più mature dal punto di vista informatico stanno realizzando un piano operativo e d’azione per migliorare la sicurezza delle informazioni e un programma ‘cyber risk’ per monitorare la sicurezza di clienti e fornitori, autenticando ogni azione, utente e dispositivo. Il settore finanziario, sempre secondo Deloitte, è avanti nella pianificazione di strategie cyber, trovandosi però in ritardo nell’implementazione di attività cyber che favoriscono l’efficienza e migliorano la resilienza. Nelle società finanziarie, nei prossimi anni l’IT sarà sempre più determinante nelle iniziative di trasformazione digitale soprattutto negli ambiti cloud e cognitive computing; per questo occorre essere preparati e avere un piano in grado di gestire la complessità e le occasioni proposte dalle tecnologie emergenti, senza trascurare la sicurezza.

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Francesco Megna

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