In occasione del “Giorno del Ricordo”, il Sindaco Veronica Airoldi, unitamente agli Assessori e ai Consiglieri Comunali, ha reso omaggio ai Martiri delle Foibe con una cerimonia breve ma emotivamente partecipata. Presente alla cerimonia anche il Gianni Stoppa, del direttivo dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, sezione di Como.

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Il Giorno del Ricordo è una solennità nazionale istituita per ricordare la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe perseguitate e uccise alla fine del secondo conflitto mondiale da un altro regime autoritario, e dell’esodo forzato dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati.

Un’altra conseguenza della guerra che si è abbattuta su vittime innocenti, una vicenda legata al confine orientale e per troppo tempo dimenticata. Solo grazie al contributo delle Associazioni degli esuli è stato possibile riportare alla luce questa vicenda dimenticata o volutamente oscurata, e ricostruire così la memoria, il ricordo, che è la base per mantenere la pace.

Il Sindaco, Veronica Airoldi, ha pronunciato un breve discorso per celebrare la Giornata del Ricordo e rendere omaggio a tutte le vittime delle foibe, parlando del valore della cerimonia odierna come ricordo di un’atrocità troppo tardi riconosciuta grazie a quanto fatto fagli esuli perché venisse a galla quanto accaduto.

“Ritengo giusto che, ai lunghi anni di silenzio, faccia seguito la solenne affermazione del ricordo di quanti perirono in modo atroce, nelle foibe, al termine della Seconda Guerra Mondiale, restituendo le loro esistenze alla realtà presente perché le custodisca nella pienezza del loro valore, come individui e come cittadini italiani.

L’evocazione delle loro sofferenze, e del dolore di quanti si videro costretti ad allontanarsi per sempre dalle loro case in Istria, nella Venezia Giulia e nella Dalmazia, ci unisce oggi nel rispetto e nella meditazione.

Si deve soprattutto alla lotta strenua degli esuli e dei loro discendenti se oggi, sia pure con lentezza e fatica, il triste capitolo delle Foibe e dell’esodo è uscito dal cono d’ombra ed è entrato a far parte della storia nazionale, accettata e condivisa. Conquistando, doverosamente, la dignità della memoria.”.

Il Sindaco ha inoltre posto l’accento sull’importanza della memoria contro l’insidia dell’indifferenza, affinché il passato non torni nel suo lato più oscuro.

“Oggi il vero avversario da battere, più forte e più insidioso, è quello dell’indifferenza, del disinteresse, della noncuranza, che si nutrono spesso della mancata conoscenza della storia e dei suoi eventi. Questi ci insegnano che l’odio la vendetta, la discriminazione, a qualunque titolo esercitati, germinano solo altro odio e violenza.

Questa nostra cerimonia non ha quindi un valore puramente simbolico ma testimonia la presa di coscienza della nostra comunità, che non può e non vuole dimenticare, non perché ci animi il risentimento, ma perché vogliamo che le tragedie del passato non si ripetano in futuro.”

Il discorso del Sindaco è stato seguito dall’intervento di Gianni Stoppa, che ha ricordato i momenti storici che segnarono le tappe del calvario degli abitanti di una parte della Venezia Giulia, dell’Istria e della Dalmazia, sottolineando come il Mar Adriatico debba essere un mare che unisce culture e popoli ancora diversi, eppure tanto simili, e non il mare dei profughi, come invece fu per gli istriani.

Ha ricordato il sacrificio di tanti giovani a cui fu sottratto il futuro e le sofferenze di tutti coloro che, colpevoli solo di abitare in terre che solo poco tempo prima erano state riunite alla Madrepatria e che con il Trattato di Parigi furono consegnate al regime autoritario della Yugoslavia, subirono una crudele pulizia etnica.

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