La Henkel, multinazionale tedesca operante nella produzione di detersivi per i piatti e per il bucato, ha annunciato la chiusura di tutte le sedi italiane a giugno 2021.

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Nello stabilimento di Lomazzo, attivo dal 1933, rischiano di perdere il posto di lavoro 150 lavoratori.

Questa mattina, alla presenza di sindacati e rappresentanti delle istituzioni, i dipendenti hanno scioperato davanti alla sede di viale Como.

“Questa mattina sono stato a Lomazzo (Como) insieme al consigliere comunale Samuele Arrighi, capogruppo della Lega, tra i lavoratori della Henkel in presidio dopo la comunicazione da parte dei vertici aziendali tedeschi di voler chiudere entro giugno lo stabilimento. Sono intervenuto portando la solidarietà della Lega alle 150 famiglie, senza contare l’indotto, che rischiano di trovarsi senza uno stipendio. Dopo l’incontro di sabato con i sindacati in Municipio a Lomazzo, alla presenza del sindaco Giovanni Rusconi e del collega deputato Nicola Molteni, ho ritenuto di dover parlare direttamente a quelle persone che sono giustamente preoccupate per il proprio futuro. Mentre mi recavo a Lomazzo ho telefonato al Ministro Giancarlo Giorgetti, col quale avevo preso contatti insieme a Nicola Molteni già da sabato scorso, interessando anche i nostri rappresentanti in Regione Lombardia: si è reso disponibile a intervenire e gli sto facendo pervenire tutta la documentazione sul caso. Henkel è una realtà molto importante per Lomazzo, la provincia di Como e la Lombardia ma anche un fiore all’occhiello a livello nazionale e internazionale: auspico che tutta la politica si attivi, in modo trasversale, per cercare di far sì che la casa madre riveda la propria decisione. Come Capogruppo della Lega in III Commissione Affari Esteri e Comunitari alla Camera sto inoltre avviando una interlocuzione con l’Ambasciata tedesca, perché voglio che anche la Germania sia informata della situazione e faccia il possibile per evitare la chiusura”.

Così Eugenio Zoffili, deputato Lega e Presidente del Comitato Bicamerale di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen, di vigilanza sull’attività di Europol e di controllo e vigilanza in materia di immigrazione.

Era presente a Lomazzo anche il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Raffaele Erba:

Stamattina ho partecipato al presidio di protesta alla Henkel di Lomazzo per portare il mio messaggio di solidarietà ai lavoratori che stanno vivendo giorni drammatici”.

La Henkel è una realtà storica che non può e non deve essere delocalizzata o smantellata perché da decenni è parte integrante del nostro territorio produttivo”.

Certamente, il tavolo di confronto con i vertici aziendali che abbiamo chiesto con urgenza al Presidente della IV Commissione di Regione Lombardia può essere un primo passo molto importante per cercare di aprire le interlocuzioni con la direzione generale tedesca che si trova a Dusseldorf”.

Il tavolo regionale può essere impiegato come strumento per allacciare una trattativa con la casa madre in Germania. Questo è il primo obiettivo che ci dobbiamo porre. Sempre in questa sede, sarà utile comprendere le reali motivazioni di questa scelta perché da quanto sta emergendo i conti dell’azienda non sarebbero in sofferenza. Se i motivi della chiusura degli stabilimenti italiani, compreso quello di Lomazzo, fossero solo l’aumento della marginalità e dei dividendi la scelta aziendale non sarebbe accettabile perché questa operazione verrebbe compiuta sulla pelle dei lavoratori”.

“Una decisione incomprensibile, una scelta irresponsabile che si manifesta in un settore, quello chimico, e da parte di un’azienda che a differenza di molte altre non è stata segnata così duramente dalla pandemia. I risultati dell’ultimo anno dello stabilimento Henkel di Lomazzo sono lì a dimostrarlo; per questo la decisione dei vertici della multinazionale tedesca di chiudere, sconcerta ancora di più. Un atto grave per un’azienda che ha fatto di ‘Henkel per il sociale’ una delle sue parole d’ordine e che da oltre 87 anni opera sul territorio comasco. Conosco bene l’importanza e la storia che la multinazionale ha avuto in questo territorio perché è quello in cui ho vissuto e tuttora vivo”. Lo dichiara la deputata comasca del Partito Democratico, Chiara Braga durante un incontro organizzato con i dipendenti e i rappresentanti sindacali tenutosi questo pomeriggio a ComoNExT.

Siamo in una fase molto delicata – ha continuato la parlamentare dem – in cui dovremo a breve fare i conti con l’impatto economico e sociale che la pandemia causerà sul lavoro e sulle condizioni di vita di moltissimi lavoratori e imprese che già oggi subiscono, anche nel nostro territorio, gli effetti della crisi. Pensare che situazioni del genere possano riguardare anche aziende che non sono in crisi, suona come un segnale d’allarme che desta forte preoccupazione”.

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