Incontriamo Giusy Versace a pochi giorni dall’assegnazione del Premio Badolato 2025, riconoscimento istituito dall’Associazione Culturale Calabro Brianzola, giunto alla XVI edizione, con evento che si svolgerà sabato 1 marzo a Montorfano (CO).

Fin dai primi istanti si notano l’energia e la simpatia di questa 47enne: senatrice della Repubblica, campionessa paralimpica, scrittrice, conduttrice televisiva, attrice di teatro, Giusy Versace è diventata soprattutto un modello di riferimento per molte persone. C’è una data che per lei rappresenta un prima e un dopo: 22 agosto 2005, il giorno nel quale a causa di un grave incidente stradale ha perso entrambe le gambe.

Senatrice, lei appartiene ad una delle più note famiglie al mondo nel settore della moda [è cugina di Gianni, Santo e Donatella]. Qual è stato e qual è il suo rapporto con l’azienda Versace e quanto l’ha facilitata?

“In realtà non ho mai lavorato in Versace nemmeno per un giorno. Ricordo di aver vissuto da bambina l’exploit di Gianni, il cambio culturale che aveva portato nel mondo della moda e ricordo l’orgoglio di appartenere alla famiglia, ma non c’è mai stato un rapporto professionale, piuttosto c’è stato e c’è un rapporto di affetto, in particolare con Santo. Sono rimasta nell’ambito della moda, ma in modo totalmente indipendente dall’azienda. Mi occupavo di marketing e commerciale, ma spesso il fatto di chiamarmi Versace era un ostacolo, piuttosto che un vantaggio”.

Per quale motivo era un ostacolo?

“Perché conoscendo il mio nome, alcuni mi guardavano inizialmente con diffidenza. Temevano fossi una sorta di “spia” inviata dai Versace per raccogliere informazioni”. Risponde sorridendo e questo tratto, il sorriso, si nota subito essere una sua caratteristica.

Che ricordi ha di lei bambina? Com’era Giuseppina Versace bimba?

“Ero una bimba vivace, curiosa. Mia madre era arredatrice d’interni e io passavo gran parte delle giornate ad osservare i suoi disegni, gli oggetti dello show room. Ero affascinata da quel mondo e infatti la passione per il disegno deriva sicuramente da quell’esperienza”.

Ha cominciato presto dunque a respirare arte e bellezza…

“Si, tuttavia avevo già un’anima commerciale. Recentemente [sorride nuovamente] ho ritrovato durante un trasloco, in una vecchia scatola di legno, alcuni miei disegni di bambina; con sorpresa ho notato che avevano ognuno un piccolo adesivo con il prezzo: 10 lire, 20 lire…L’avevo scordato! Da piccola vendevo i miei disegni ad amici e parenti.”

Senatrice, veniamo a quella data, 22 agosto 2005, quest’anno ricorrono i vent’anni: lei perde entrambe le gambe in un terribile incidente. Cosa può dire a chi affronta situazioni terribili e non riesce a uscirne come invece ha fatto lei?

“E’ difficile dare una risposta, ognuno deve trovare la propria via, la propria strada nell’affrontare le difficoltà. Personalmente tuttavia credo ci siano solo due modi, due modalità di risposta: o si “molla”, ci si arrende, oppure si reagisce. Io ho scelto la seconda, ma certamente non è stato facile.”

C’è stato qualcuno o qualcosa che l’hanno aiutata?

“Certamente la mia fede è stata un aiuto importante, un viaggio a Lourdes è stato sicuramente fondamentale per me, per ricominciare: un’esperienza forte e difficile da dimenticare, ma hanno contribuito anche altri fattori e altre situazioni.”

Quali?

Ad un certo momento mi sono vista, come dire…, incattivita. Incattivita con il mondo, con me, con tutti, mi sono guardata allo specchio e ho visto una persona che non ero io. Ho cominciato a pensare che era inutile prendersela per qualcosa che era impossibile cambiare, dovevo accettarla. Però ciò che è stata davvero fondamentale è stata probabilmente un’altra situazione: vedere nei volti dei miei genitori una tristezza infinita, un dolore profondo senza via d’uscita. Mi sono detta che non potevo accettarlo, il mio amore per loro era infinito. Mi sono detta: “Basta! Ora basta!” e da quel momento è iniziata la mia nuova vita, quella che festeggio ogni anno il 22 agosto”.

Nella sua “seconda” vita, lo sport è diventato una parte importante. Cosa ci può dire in proposito?

“Sono sempre stata una sportiva, ho sempre praticato diverse discipline fin da ragazzina. Ma ho compreso solo dopo aver perso le gambe la differenza tra essere sportivi ed essere atleti. Devo ammettere che mi sono tolta parecchie soddisfazioni [sorride nuovamente], in particolare nei confronti di una persona che riteneva non fossi portata per la velocità. Le sue perplessità hanno scatenato la mia anima calabrese, testarda e determinata.”

In effetti lei ha ottenuto risultati eccezionali, anche in considerazione dell’età in cui ha iniziato, cioè a oltre trent’anni. Ha superato record italiani ed europei, partecipato ai Giochi Olimpici e ai campionati mondiali paralimpici. Come c’è riuscita?

“Prima di tutto devo ringraziare il mio allenatore, Andrea Giannini, una persona che mi ha sempre sostenuto e capace di motivarmi. Poi dietro c’è sempre un duro lavoro di preparazione, la determinazione negli allenamenti e in gara, ma alla fine le soddisfazioni sono notevoli.”

Lei è stata anche presentatrice televisiva, è una scrittrice, attrice di teatro, poi è entrata in politica e viene eletta prima deputata e poi senatrice. Una vita intensa. Cosa ci può dire della sua esperienza in Parlamento?

“Il mio approccio alla politica è stato, diciamo, in punta di piedi, pur se in fibra di carbonio [ride]. Guardi, mi ha colpito tempo fa, parlando spesso nelle scuole, la domanda di un ragazzino il quale mi chiedeva per quale motivo avevo deciso di “sporcarmi le mani” con la politica. Mi colpì quella domanda e risposi che la politica è, dovrebbe essere, soprattutto una missione, un impegno che si svolge per gli altri cercando di dare un contributo in base alle proprie capacità e conoscenze.”

E lei c’è riuscita?

“Sono felice per essere riuscita a portare in Parlamento l’attenzione verso alcuni temi, in particolare quelli legati alla disabilità e al mondo dello sport per disabili, attenzione che poi si è trasformata, con un lungo lavoro e grazie al contributo trasversale di molti colleghi parlamentari, in Leggi dello Stato.”

Senatrice, chi è Giusy Versace?

“Una donna convinta che si raccoglie per quanto si semina. Ma soprattutto direi una donna fortunata”.

Alberto Bosis

CHI E’

Reggina di origine e Milanese di adozione, Giuseppina “Giusy” Versace ha vissuto nella città dello Stretto fino a quando, all’età di vent’anni, il lavoro e la vita l’hanno portata prima a Londra e poi a Milano dove, per 15 anni, ha lavorato nel campo della moda come retail manager. Il 22 agosto del 2005, durante una trasferta di lavoro, ha perso entrambe le gambe in un incidente stradale, un evento che ha rimesso tutta la sua vita in gioco senza mai rappresentare una resa.

Nel 2010 ha iniziato a correre con delle protesi in carbonio, diventando così la prima atleta italiana della storia a correre con amputazione bilaterale. In 7 anni ha vinto 11 titoli italiani e segnato diversi record nazionali sui 100m, 200m, 400m che ancora oggi portano il suo nome. Con il gruppo sportivo delle Fiamme Azzurre, nel 2016 ha vinto le sue prime medaglie internazionali (Campionati Europei: Argento sui 200m e Bronzo sui 400m) e nello stesso anno ha raggiunto il suo più grande obiettivo: partecipare alle Paralimpiadi di Rio, entrando in finale nella gara dei 200m. Ha partecipato inoltre a due Campionati Mondiali paralimpici. Nel 2011 ha fondato l’associazione no profit “Disabili No Limits” (www.disabilinolimits.org) per aiutare altre persone con disabilità ad ottenere ausili e protesi di alta tecnologia e promuovere lo sport come mezzo di inclusione sociale; nel frattempo, ha scritto due libri per stimolare la gente a guardare alla disabilità con occhi migliori: nel 2013 la sua prima autobiografia “Con la testa e con il cuore si va ovunque” e nel 2018 il suo primo libro illustrato per bambini “WonderGiusy” (Mondadori), che racconta le avventure di una supereroina dotata di un paio di gambe alate sempre pronta ad aiutare il prossimo. Nel 2012 il suo debutto in TV su Sky Sport, prestando il suo volto e la sua voce a progetti sperimentali sullo sport paralimpico; nel 2015 ha condotto “Alive – La forza della Vita” su Rete 4 e “La Domenica Sportiva” su Rai2 per la stagione 2015-16; nel 2014 ha vinto la 10^ edizione di “Ballando con Stelle” in onda su Rai1; nel 2017 è approdata alla radio con RTL 102.5 ed ha debuttato a teatro con lo spettacolo tratto dal suo libro “Con la testa e con il cuore si va ovunque” impegnandola per sei mesi in una tournée nazionale nei teatri delle principali città italiane.

Nel 2018 viene eletta alla Camera dei Deputati nella XVIII Legislatura, portando in Parlamento le sue battaglie per lo Sport e per i giovani, per le Pari opportunità e per le Disabilità. Alle elezioni politiche del 2022 viene eletta al Senato della Repubblica nella XIX Legislatura, ricoprendo gli incarichi di Segretario della Presidenza e di Vicepresidente della Commissione 7^ (Cultura, Sport, Istruzione, Ricerca scientifica e Spettacolo), oltre ad essere membro della Commissione bicamerale per l’Infanzia e l’Adolescenza.

Fonte: www.giusyversace.it

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