La maggior parte delle vacanze, delle “ferie”, restano nei ricordi a volte in positivo, altre meno. Poche, pochissime, divengono qualcosa in più, qualcosa che non è possibile scordare.
Anni fa un amico mi disse: “Sono sempre alla ricerca della vacanza perfetta”. Io non credo esista “la vacanza perfetta”, ma possono esistere “vacanze magiche” e spesso assolutamente inaspettate.
La “magia” ha parecchi fattori differenti tra loro, anche in funzione di ciò che ognuno cerca: storia, paesaggio, cultura, architettura, divertimento, cibo, gentilezza, emozioni, scoperta del nuovo e molto altro ancora.
E’ raro, estremamente raro, che un solo luogo possa offrire tutto ciò che una persona, oppure una coppia, una famiglia, un gruppo di amici, cercano. Tutto in un solo luogo è una combinazione difficilissima. Eppure esiste…
In nessuna città italiana ed europea avevo trovato questa combinazione, questa eterogeneità di luoghi, colori, cultura, architettura, emozioni, divertimento, paesaggio, fino a quest’anno. Con grande sorpresa, quest’anno, per la prima volta, ho scoperto un luogo che è, al tempo stesso, tanti luoghi, tante emozioni, ogni volta differenti e questo luogo si chiama Napoli.
Strano per un brianzolo e la sua famiglia scegliere Napoli, la città, come meta per le vacanze, eppure a causa di vari motivi ecco la prenotazione confermata. Poco più di un’ora di volo da Linate a Capodichino e sei a destinazione.
Il primo impatto non è un granché, anche per la sveglia alle 4 del mattino e la stanchezza. L’hotel è nei pressi della stazione centrale, vicino a Corso Umberto. Il traffico è caotico, anche più di Milano.
Ci sediamo in un bar per la colazione. “A Napoli dobbiamo assaggiare le sfogliatelle”, abbozzo ai miei figli adolescenti. “Cosa sono?”. “Una specie di brioches con la ricotta”. “Con la ricotta?! No, no!”. Beh, niente sfogliatelle per loro, ma solo per me. “Assaggia!”, dico a mia figlia più piccola. “No, no!”, risponde nuovamente. “Forza, assaggia!”. Con sguardo quasi preoccupato ecco un piccolo morso. Il volto si distende…”Che buona!!!! Ne voglio una!”. Alla fine: tre caffè, due cappuccini e cinque sfogliatelle.
Il primo giorno passa studiando un po’ la città. Il programma degli otto giorni è visitare tutti i quartieri, andare in spiaggia e visitare alcune opere d’arte ed edifici. Ho la strana impressione di avere sbagliato posto per le vacanze, senza comprenderne il motivo. Le spiagge libere sono poche, piccole, le altre sono a pagamento. Le zone e i quartieri sono parecchi: Mergellina, Forcella con il Duomo e san Gregorio Armeno, i Quartieri Spagnoli, Sanità, Posillipo, Marechiaro, Vomero, la riviera di Chiaia… Poi Piazza Plebiscito con Palazzo Reale, i castelli, Napoli Sotterranea, Capodimonte…
Mia moglie scarica una app per i mezzi pubblici. L’abbonamento settimanale è estremamente conveniente: puoi girare Napoli con bus, metropolitana e Circumvesuviana con pochi euro.
Il secondo giorno non è entusiasmante, malgrado io comincio ad essere affascinato dall’architettura. Napoli è però una metropoli, non è Barcellona o Malmoe o Vienna, città medio-grandi. Non si riesce a comprenderla subito. A volte chiediamo informazioni, malgrado Maps e tutto ciò che la tecnologia offre.
Ecco… le informazioni… Forse da queste comincia a svelarsi l’anima di questa straordinaria città: le persone non si limitano a dare indicazioni. No, ti accompagnano, se vuoi, direttamente sul posto, chiedono da dove vieni e spesso ti raccontano qualcosa di loro. Dopo quasi due giorni comincio a vedere sorrisi sui volti dei miei figli, di mia moglie e di mia sorella.
Cominciamo a comprendere che i quartieri sono in realtà città nella città, ognuna diversa, ognuna con un’anima. Alla sera visitiamo via Toledo, la via dello shopping, e i Quartieri Spagnoli, vicoli stretti a ridosso. Ci rechiamo con la metropolitana e scendiamo alla fermata Toledo. La conoscevo “sulla carta” perché è considerata la più bella fermata del mondo da BBC e CNN. Che dire? Una sorta di scultura in mosaico con giochi di luce che ti catturano e ti spingono a fermarti, a non uscire. Restiamo mezz’ora, scattando foto su foto, ognuno in posa davanti a quest’opera fantastica dell’architetto catalano Oscar Tusquets. Scopro, tra l’altro, che la metropolitana di Napoli è bellissima, pulita, elegante e che il progetto di ogni fermata è stata affidata a famosi architetti europei (a proposito: in metropolitana non ho visto nessuno senza mascherina, nemmeno sui bus).
Ma…ecco via Toledo e i Quartieri Spagnoli. La via è affollata, saliamo nei vicoli. I locali, le pizzerie, i ristoranti, sono anch’essi affollati. I colori e i suoni sono ovunque. Dopo una decina di minuti troviamo posto e finalmente ecco la prima pizza napoletana: enorme, con i bordi alti, un profumo fantastico. Ma non è solo la pizza o i piatti di pesce… E’ altro… I camerieri hanno qualcosa di diverso: mi sembra di conoscerli da sempre. Scherzano, sono gentili, affabili, simpatici, danno l’impressione di farti sentire importante, danno l’impressione spontanea che sono felici di servirti, di sorriderti, di dedicarti con piacere, se lo vuoi, due parole.
Cominciamo a conoscere Napoli, cominciamo a sentirci tutti bene, a divertirci. Al ritorno attraversiamo Galleria Umberto I, “gemella diversa” di quella milanese. “Che spettacolo!”, dice mia figlia di 12 anni. Si, che spettacolo di architettura e vita.
Questo racconto potrebbe continuare per parecchie pagine descrivendo l’architettura, l’arte, il paesaggio, la cultura che esprime Napoli in ogni quartiere che abbiamo conosciuto. Molti edifici sono Patrimonio dell’Unesco. Tuttavia quando lasci questa città comprendi che il vero patrimonio sono, in ogni quartiere, in ogni vicolo, le persone, i napoletani. “A Napoli non ti senti mai solo”, dicono alcuni. Si, è vero. Ma per comprendere Napoli c’è un solo modo, uno solo: andarci e restarci qualche giorno. Poi non è più possibile scordarla.
Alberto Bosis
Da Napoletana ringrazio e Le dico che sono lieta di invitarla nella mia, nostra Napoli. Napoli è come una grande mamma,accoglie tutti. Ama tutti anche se talvolta viene strattonata,maltrattata e stuprata…continua ad amare e dare una seconda possibilità a tutti!
Napoli è amore…ma bisogna viverla.
Alla prossima!!!