Ora che il covid ha permesso di vedere la Piazza del Mercato di Erba con tavolini, ombrelloni e gente (!) suggeriamo nuovamente questa nostra idea proposta circa un anno e mezzo fa: alziamo la piazza! Portiamo allo stesso livello con il porfido tutta l’area che vedete viola nell’immagine, marciapiedi, strade e piazza si fondono sullo stesso piano e  il sabato e la domenica ipotizziamo la chiusura.

Porfidiamo le strade. Nessuna barriera architettonica, nemmeno per il mercato, spazio fronte locali per tavoli e tavolini, una grande piazza per gli eventi… in settimana le macchine ‘salgono’ e le macchine ‘scendono’ dalla piazza a 30 all’ora.

I parcheggi in settimana restano identici.

Fino all’era pre-covid bar e ristoranti dovevano pagare la tassa di occupazione del suolo pubblico, poi, per far lavorare gli esercenti si è sospesa la tassa per poter mantenere un adeguato distanziamento sociale.

Bar e ristoranti hanno esposto tavolini e ombrelloni e, come per magia, la piazza ha preso vita. Il distanziamento sociale ha aumentato la socialità (ed è un bel paradosso, ma in una città come Erba i paradossi sono all’ordine del giorno).

Parliamo invece di una tassa di occupazione del suolo pubblico che deteriora le attività commerciali. Suolo pubblico… se io privo il pubblico di una parte del suolo comune è chiaro che debba pagare, ma se io quello spazio lo rendo ancor più utilizzabile al pubblico? Diciamocelo, una piazza con tavoli, consumatori, clienti è molto più produttiva, di una piazza deserta. Un bar che ha 4 tavoli e ne può mettere 20 all’esterno necessita forse di un cameriere in più (occupazione), la piazza vissuta ne aumenta il prestigio e il valore (ricchezza), i negozi che si affacciano sulla piazza aumentano la loro attrattivi e forse invogliano altri ad aprire attività commerciali (nuove aziende), una piazza del genere può permettersi musica e spettacoli (divertimento)… ma perché non farlo? Mancano i soldi. Certo che mancano i soldi, se i negozi chiudono e le persone spendono altrove i loro risparmi non possono che sparire. Una scelta coraggiosa ci vuole e subito. C’è chi vuole riprogettare l’intera città, può darsi, me lo auguro, ma ora e subito si può creare una piazza viva, un vero centro città e non quello fatiscente della vecchia galleria dove oltre un quarto delle vetrine sono dedicate ad un sindacato, e a società di servizi, attività nobilissime, ma certamente non un’attrazione da passeggio del fine settimana.

O ancora il ristorante self service chiuso la domenica (che pare si sposterà anche questa a breve) o alla lavanderia (chiusa la domenica), favolose attività, ma che non generano certo ‘struscio’ domenicale.

Il centro, finché le aree Molino Mottana, Gasfire, Enel ed Asme non si metteranno a posto non può essere via XXV Aprile, il centro deve essere la pIazza del Mercato.

Soluzione rapida, la nostra ricetta: ripavimentare Piazza Mercato, eliminare la tassa del suolo pubblico sulla piazza ( offrendo gli stessi incentivi anche alle attività lontane da Incino) definendo una quantità massima di tavoli per ogni attività, Angolo dei Gaudiosi, Ora Glaciale, Come a casa, Osteria Mercato 38, Erbe ed altro… 10 tavolini ciascuno? 50 tavoli da 4 persone… 200 posti a sedere in piazza… chiusura nel weekend, come ci fosse il mercato. I negozi come CiceriDue potrebbero esporre merce e prodotti fuori dal negozio, come nelle città ‘vive’ creando interesse e commercio. Aggiungiamo aiuole fiorite e qualche pianta. Si creerebbe un’area che comprenderebbe anche il viale pedonale fino in via Battisti, e un domani, magari, legare Villincino, parco Majnoni, piazza Prepositurale unendo cultura, storia, natura e commercio. Unendo Ca’Prina pedonalmente a Piazza Mercato, senza barriere architettoniche.

“Si-può-fare!” come direbbe il dottor ‘Frankesteen’ di Mel Brooks.

Creiamo un mostro mai visto a Erba: una piazza. La gente va in piazza per vedere chi c’è in piazza, per incontrare gente, per socializzare, discutere, salutarsi… la gente va in piazza perché è il covid ci ha fatto capire che le altre persone, le relazioni, sono importanti.

I soldi arriveranno, partiamo da qui, invertiamo la spirale della decadenza erbese. Ora però… lavori in inverno, primavera pronti a ripartire. Gli erbesi sono pronti a scendere in piazza! Alziamo la piazza!

Questo potrebbe essere un inizio, ovviamente altre piazzette con altri bar e locali meriterebbero di non dover sostenere tasse per l’occupazione del suolo pubblico, penso alle piazze nascoste tra via Joriati e Via Mazzini, alla piazzetta con la fontana per il caffè La Corte… ovunque ci sia la possibilità di creare socialità con tavoli all’aperto dovrebbero a mio avviso poter liberamente farlo per far crescere la città con il sostegno dell’amministrazione comunale.

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