Dal 29 novembre al 1° dicembre 2024, Como diventerà il centro di un evento unico: la prima edizione di Stramonio – atto zero, un festival culturale che esplora la figura delle streghe e le persecuzioni a loro carico, collegandole ai temi contemporanei della giustizia sociale, dei diritti umani e delle questioni di genere.
L’iniziativa, organizzata dalle associazioni Eretica e Filmmaker, nasce con il patrocinio e il contributo del Comune di Como, in collaborazione con l’Università dell’Insubria e il Centro Insubrico di Ricerche Etnostoriche (C.i.r.e.). Stramonio si propone di affrontare il tema delle streghe attraverso un approccio multidisciplinare, che spazia dalla storia all’arte, dalla filosofia all’antropologia, coinvolgendo conferenze, concerti, performance teatrali e proiezioni cinematografiche.
La figura della strega tra passato e presente
La strega, figura spesso fraintesa e temuta, incarna l’archetipo della donna indipendente, a lungo vittima di pregiudizi e persecuzioni. Como, in particolare, fu uno dei principali centri di processi per stregoneria durante il tardo Medioevo e l’inizio dell’età moderna, con centinaia di donne innocenti accusate, torturate e condannate. Tra queste, molte erano levatrici, prostitute o guaritrici che praticavano la medicina popolare.
«Stramonio è un’occasione per elaborare il nostro passato e progettare il futuro – ha dichiarato il Sindaco di Como, Alessandro Rapinese – Apriamo una porta su un tema ai più ignoto, che parla del ruolo della donna nella storia e nella società di oggi».
L’Assessore alla Cultura, Enrico Colombo, ha sottolineato il valore storico dell’evento: «Como è stata teatro di numerose condanne per stregoneria. Con questa rassegna indaghiamo quel periodo, riscoprendo una parte importante della nostra storia e del ruolo femminile nell’epoca medievale».
Il programma: tra accademia e arte
Gli eventi del festival si terranno in diverse sedi, tra cui l’Università dell’Insubria, la Chiesa di San Donnino, Palazzo Lambertenghi e il Cinema Astra.
Conferenze e incontri
Il 29 e il 30 novembre, presso l’Aula Magna dell’Università dell’Insubria, accademici ed esperti approfondiranno la storia della stregoneria e le sue implicazioni culturali e sociali. Tra gli interventi più attesi:
- Storie di streghe dall’Antichità al Rinascimento, con Marina Montesano (Università di Messina).
- Montagne stregate: la lunga caccia alle streghe nell’antica diocesi di Como, con Paolo Portone (C.i.r.e.) e Valerio Giorgetta (Centro di Studi Storici Valchiavennaschi).
- Calibano e la strega, riflessione sul pensiero di Silvia Federici con Carlotta Cossutta (Università Statale di Milano).
- Streghe e medicina: come superare discriminazione e pregiudizi nella cura delle donne, con la professoressa Roberta Gualtierotti (Università degli Studi di Milano).
- La tortura oggi, con Federica Zamatto, responsabile medico per Medici senza Frontiere.
Musica, cinema e teatro
Il 29 novembre, il coro femminile comasco Hildegard von Bingen si esibirà in un concerto ispirato alla mistica medievale Ildegarda di Bingen. Il giorno seguente, l’attrice Arianna Scommegna interpreterà estratti dal libro Streghe: storie di donne indomabili dai roghi medievali al #metoo di Mona Chollet.
Domenica 1 dicembre, Palazzo Lambertenghi ospiterà un workshop esperienziale intitolato Sogni, suoni e ascolto, condotto da Gaia Giani, seguito dalla performance sonora Die Wald Liste, un canto narrato dedicato alla natura e agli elementi del bosco.
La giornata si concluderà al Cinema Astra con la proiezione di due film sull’immaginario delle streghe: Gostanza da Libbiano di Paolo Benvenuti, alla presenza del regista, e The Juniper Tree di Nietzchka Keene, interpretato da una giovane Björk.
Mostra storica
Durante il festival sarà possibile visitare un’esposizione di stampe d’epoca sul tema della stregoneria, provenienti dalla collezione di Guglielmo Invernizzi, curata da Fabio Cani.
Stramonio: un progetto che guarda al futuro
Come spiegato dalla presidente dell’associazione Eretica, Ottavia Fragnito, Stramonio è solo l’inizio di un progetto più ampio e itinerante: «Ci piace chiamarlo Atto Zero perché è un punto di partenza. Nei prossimi anni il festival si sposterà in altre città italiane ed europee, ampliando i suoi confini culturali».
Un evento aperto a tutti
L’ingresso agli eventi del festival è gratuito, ad eccezione del workshop di domenica 1 dicembre, che richiede iscrizione obbligatoria.
Per maggiori informazioni e dettagli sul programma:
www.stramoniofestival.it
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