Vi presentiamo un oggetto davvero insolito esposto nelle nostre sale, che arriva da molto lontano… È un’ampolla di San Mena, un piccolo recipiente in ceramica (ora mancante dell’orlo e delle anse) che doveva essere utilizzato per contenere acqua benedetta. Queste ampolle, infatti, erano prodotte in Egitto, nelle botteghe del santuario dedicato a San Mena, a pochi chilometri da Alessandria. I pellegrini cristiani accorrevano in gran numero nel santuario, in particolare tre il IV e il VII secolo, e acquistavano le ampolle con all’interno l’acqua ritenuta miracolosa. Come vediamo anche nel nostro esemplare, le ampolle erano decorate a rilievo con la figura del Santo in abiti militari e in atteggiamento di preghiera, mentre ai lati troviamo due cammelli. La rappresentazione ha un forte valore simbolico perché richiama alcuni elementi della vita del santo.
San Mena, infatti, era nato in Egitto nel III secolo d.C. e, dopo una carriera nell’esercito, si ritirò a vivere come eremita. Subì il martirio in Frigia (Turchia) durante le persecuzioni contro i Cristiani indette dall’imperatore Diocleziano. Le sue reliquie vennero in seguito riportate in Egitto e trasportate a dorso di cammello. Una volta giunti sulle rive del lago Maryut i cammelli si fermarono e si rifiutarono di proseguire: i fedeli videro in questo episodio un segnale della volontà di Dio e decisero perciò di seppellire il santo in quel luogo, dove nacque il suo santuario.

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