Il recente annuncio riguardante l’appalto per il restauro di Villa Ceriani ha sollevato interrogativi e preoccupazioni riguardo alla trasparenza e alla correttezza della procedura. L’episodio, iniziato con l’errata divulgazione dei nominativi delle aziende invitate all’appalto da parte del Comune di Erba, ha destato scalpore per le sue possibili implicazioni legali e procedurali.

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Il Comune, in seguito a un “errore tecnico”, ha pubblicato per sbaglio l’elenco delle imprese invitate alla gara d’appalto su quotidiano “La Provincia”. 

Tale divulgazione, avvenuta prima della scadenza del termine per la presentazione delle offerte, ha sollevato dubbi sulla conformità alla normativa vigente. Secondo il principio ribadito dall’ANAC nel parere n. 1150 del 12 dicembre 2018, la stazione appaltante non può rendere noti i nominativi dei partecipanti prima della scadenza del termine di presentazione delle offerte. Questo per evitare che la conoscenza dei partecipanti possa influenzare la libera concorrenza e favorire eventuali collusioni o pressioni tra i concorrenti.

La situazione ha evidenziato una potenziale violazione dell’art. 53, comma 2, lett. B) del D.Lgs n. 50/2016 e dell’art. 35, comma terzo, del D.L.Gs n. 36 /2023, che stabiliscono chiaramente il differimento del diritto di accesso all’elenco dei soggetti invitati fino alla scadenza del termine di presentazione delle offerte, nonché il divieto di comunicazione prima di tale scadenza. Queste norme sono fondamentali per garantire una competizione leale e non influenzata da fattori esterni.

I consiglieri comunali del Gruppo Consiliare “Erba Civica” hanno sollevato interrogativi riguardo alla responsabilità dell’errore commesso e sulle azioni intraprese per evitare conseguenze negative sull’appalto. Hanno richiesto spiegazioni in merito alle possibili implicazioni legali e procedurali derivanti dalla pubblicazione anticipata dei nominativi delle aziende e se ciò abbia comportato correzioni o modifiche nella procedura stessa.

Inoltre, è stato sollevato il dubbio sulla conformità della nuova procedura bandita dalla Comunità Montana al Bando Tipo ANAC, specialmente per quanto riguarda il ribasso della manodopera. È stato chiesto se il nuovo Responsabile Unico del Procedimento abbia sanato eventuali carenze nel precedente processo di nomina e se siano stati fatti impegni di spesa nei confronti della Comunità Montana.

In conclusione, il caso “Villa Ceriani” ha sollevato importanti questioni riguardanti la correttezza delle procedure d’appalto, richiedendo risposte chiare e azioni tempestive da parte del Sindaco e dell’Assessore competente

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