Il Documento Semplificato del Rischio Idraulico Comunale, illustrato in queste settimane, ha messo a nudo le criticità delle zone di Erba esposte a rischio esondazione.
Diversi i territori fragili tra cui le aree intorno a via Manzoni, via D’Oggiono, via Borromeo, via Silva ma anche nei pressi di via Valassina, via Primo Maggio, via Buonarroti e via Pellegrini e l’intera frazione di Crevenna.
Sul tema di stretta attualità interviene Raffaele Erba, coordinatore provinciale del MoVimento 5 Stelle Como: “In questi giorni ho avuto modo di confrontarmi con il consigliere Doriano Torchio e con lui ho condiviso alcune proposte fondamentali per proteggere maggiormente la cittadinanza erbese dalle possibili situazioni di pericolo legate al rischio idrogeologico e dai sempre più frequenti eventi estremi”.
“Prima di tutto, abbiamo ravvisato la necessità di un forte coinvolgimento della popolazione nella conoscenza del Piano della Protezione Civile del Comune con cui vengono gestite le emergenze. Riteniamo importante la sua diffusione in modo esteso utilizzando lo strumento delle assemblee di quartiere e di frazione come strumento di divulgazione capillare”.
“Oltre alla gestione delle emergenze, serve anche mettere in campo delle azioni di prevenzione e da qui sorge la necessità di agire sul regolamento edilizio e sull’attuale Piano di Governo del Territorio al fine di operare le giuste modifiche in considerazione dei nuovi scenari di rischio presenti nelle diverse aree”.
“Spiace però constatare che queste modifiche al Documento Semplificato del Rischio Idraulico Comunale, andate in discussione ieri sera durante il Consiglio, non abbiano trovato condivisione da parte della maggioranza. Porremo la questione in modo più forte attraverso una mozione che formalizzi le nostre richieste. Chiediamo semplicemente provvedimenti di buonsenso necessari oggi per affrontare situazioni critiche come quelle causate dagli eventi estremi e dal cambiamento climatico”.
“Quanto è accaduto in Emilia Romagna e in altre zone d’Italia, compreso il Comasco, ci impongono azioni lungimiranti. Non dare risposte equivale a mettere a rischio i nostri cittadini”.

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