La decisione della Regione Lombardia di rendere a pagamento un tratto della superstrada Milano-Meda ha scatenato una serie di proteste e critiche da parte di politici e cittadini, che denunciano l’ennesimo sfruttamento dei pendolari e degli automobilisti a fini finanziari.

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Il consigliere regionale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo, ha attaccato duramente la decisione, definendo gli automobilisti “bancomat” per l’amministrazione regionale. Orsenigo ha sottolineato il fatto che la Regione Lombardia sembra interessata solo a fare cassa, senza tener fede alle promesse di migliorare le infrastrutture viarie, come il completamento del secondo lotto della tangenziale di Como. Secondo Orsenigo, questa mossa avrà un impatto negativo sulla viabilità locale e dimostra che la provincia di Como non è una priorità per la regione.

Le critiche sono state condivise anche dal Movimento 5 Stelle di Como, che ha denunciato la mancanza di pianificazione da parte della Regione Lombardia sulla mobilità. Raffaele Erba, coordinatore provinciale del M5S Como, ha dichiarato che rendere a pagamento la Milano-Meda porterà al collasso della mobilità nei territori interessati, costringendo i pendolari ad affrontare ulteriori costi e aumentando il traffico sulle strade comunali già congestionate.

Erba ha sottolineato anche la mancanza di investimenti nella creazione di alternative al trasporto privato, come un trasporto pubblico efficiente, evidenziando i problemi di Trenord come prova della mancanza di una visione chiara in questo ambito.

Entrambi i comunicati evidenziano il malcontento e la delusione dei cittadini nei confronti della gestione della viabilità e delle infrastrutture da parte della Regione Lombardia, che sembra privilegiare l’aspetto finanziario a discapito delle esigenze dei pendolari e degli abitanti dei territori interessati.

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