Domenica 17 marzo, alle 16, nella chiesa nel Cimitero di Crevenna, l’attore interpreta un suo monologo sull’alimento essenziale, motivo di condivisione e nutrimento spirituale. Una tappa d’avvicinamento alle celebrazioni dei 50 anni di sacerdozio di don Ettore Dubini: partite le prove generali de Io sono il buon pastore
Un monologo gustoso, saporito, fragrante. Proprio come il cibo a cui è dedicato. È una storia di 12 mila anni, che si dipana da che uomo è uomo e si siede a tavola per godere del frutto del suo lavoro e condividerlo con le persone a lui care. Racconta di civiltà millenarie, di tradizioni diverse, di abitudini popolari: tutte accomunate da un alimento essenziale. E dice anche di quella sera in cui un uomo – che non era solo un uomo -, a cena con i suoi amici, compì un gesto che cambiò per sempre la storia dell’umanità e, insieme, il significato di ciò che aveva tra le mani.
Parliamo del pane, i cui valori fisici e metaforici – fino alla dimensione eucaristica consacrata da Gesù nel Cenacolo e rinnovata dal sacerdote in ogni celebrazione – saranno al centro del monologo Pane quotidiano, scritto e interpretato da Marco Ballerini, che l’attore porterà in scena domenica 17 marzo, alle 16, nella chiesa di San Giorgio all’interno del Cimitero di Crevenna d’Erba (ingresso libero). Si parlerà di e intorno al pane, e infine si inviterà ad assaggiarlo. Perché il pane è vita, memoria, condivisione.
Dopo le apprezzate interpretazioni dello scorso anno – il monologo Dal miracolo di Cana al sacrificio (suo adattamento da testi di Sergio Marzorati e Michail Bulgakov) e una selezione di brani de I promessi sposi -, Ballerini torna dunque nella chiesa di San Giorgio. Attore, regista e autore, interprete di Goldoni, Wilde e Pirandello, porta in scena monologhi di sua creazione e recital da lui adattati e diretti. Collabora con scuole, biblioteche e scuole di teatro, tenendo corsi di lettura espressiva, dizione e fonetica e recitazione. È conosciuto e apprezzato dal pubblico erbese per le sue numerose interpretazioni negli spettacoli diretti da Gianlorenzo Brambilla e prodotti dall’Accademia dei Licini al Teatro Licinium, da Sogno di una notte di mezza estate (2001) a Otello (2011).
Oltre che un originale avvicinamento ai riti della Settimana Santa, il monologo di Ballerini rappresenta anche una tappa del cammino che porterà la comunità di Crevenna a celebrare in estate i 50 anni di sacerdozio del suo vicario parrocchiale don Ettore Dubini.
A festeggiare la ricorrenza concorrerà Io sono il Buon Pastore, la sacra rappresentazione che andrà in scena al Teatro Excelsior di Erba mercoledì 5 e giovedì 6 giugno. Si tratta di una originale rielaborazione della vita di Gesù in tre parti («L’Annuncio – La Passione – La Chiesa»), che Angelo Garofoli ha redatto attingendo ai Vangeli e ai testi del profeta Isaia, con alcuni richiami al copione de La Passione di Cristo andata in scena al Teatro Licinium a più riprese tra gli anni Venti e il 2000.
Sotto la guida di Garofoli, regista e responsabile dell’allestimento, da diversi mesi gli interpreti (una sessantina) sono impegnati nelle prove settimanali nel salone dell’oratorio di Crevenna. Dopo gli incontri svoltisi fin qui a piccoli gruppi formati secondo nuclei “tematici”, da questa settimana sono partite le prove generali che si susseguiranno fino alla messa in scena.