Lanciata qualche giorno fa dalle pagine del quotidiano “La Provincia” registriamo con piacere l’idea di Giuseppe Sormani, Sindaco di Sormano.
Secondo Sormani l’emergenza da Covid ha portato molte persone a sperimentare e scoprire lo smart working ovvero il lavoro a distanza.
Lavorare da casa in presenza di altri familiari che utilizzano internet per altre necessità quali un secondo telelavoro o la didattica a distanza, potrebbe causare rallentamenti dell’operatività personale.
Da qui l’idea di creare una “Smart Working Area” ovvero un centro dotato di tutte le tecnologie e la logistica necessaria a consentire una più proficua esperienza professionale a distanza.
Davvero una bella idea, una delle prime che sentiamo da tanto tempo che vada nell’ottica di un futuro diverso per la nostra zona che ha pesantemente subito la crisi del settore manifatturiero e che vede sul suo territorio tanti edifici, una volta sede di attività fiorenti, desolatamente vuoti e abbandonati e che a volte diventano facile ostello per i più sfortunati.
Sormani intravede nel vasto territorio erbese e valassinese un’area potenzialmente attrattiva per chi fosse orientato a fare del telelavoro una scelta stabile anche in futuro.
La vicinanza a Milano, Monza, Como e Lecco e la presenza di un collegamento ferroviario (anche se migliorabile) confermano la bontà della sua intuizione.
Da parte nostra osserviamo che Ponte Lambro è al centro dell’area identificata dal Sindaco di Sormano e proprio a Ponte Lambro esiste il vecchio e inutilizzato comparto della ex Hutchinson.
Un intervento di riqualificazione dell’opificio abbandonato, e magari lo spostamento al suo interno della stazione ferroviaria delle Nord, potrebbe essere un progetto realizzabile che genererebbe un sicuro interesse da parte di chi, scegliendo il telelavoro, potrebbe addirittura decidere di trasferirsi dalla città in una zona molto più vivibile ma altrettanto fornita di servizi.