Il progetto di un grande resort di lusso a Torno, sul Lago di Como, sta generando un acceso dibattito tra politici e comunità locali. Il fondo di investimento statunitense dietro l’iniziativa preoccupa per le potenziali gravi ripercussioni ambientali che potrebbe causare.
“Raffaele Erba”, coordinatore provinciale del MoVimento 5 Stelle Como, ha espresso forti preoccupazioni: “Siamo profondamente preoccupati per il nuovo progetto che riguarda la realizzazione di un mega resort di lusso sulla sponda interna del lago nel comune di Torno. Dalle prime analisi emergono aspetti che rischiano di stravolgere pesantemente il territorio. Territorio già provato da un forte dissesto idrogeologico e da un turismo che, se non gestito correttamente, rischia di mettere in seria difficoltà il nostro lago”. Erba sottolinea l’importanza della tutela del paesaggio come patrimonio cruciale per lo sviluppo turistico e suggerisce un modello di turismo più diffuso, coinvolgendo zone esterne come il Canturino e l’Erbese per distribuire meglio i flussi turistici.
Anche “Angelo Orsenigo”, consigliere regionale del Partito Democratico, ha espresso preoccupazioni simili, presentando un’interrogazione a Regione Lombardia. “Regione Lombardia deve vigilare con la massima attenzione sul progetto del resort di lusso che dovrebbe essere costruito a Torno. Per questo ho personalmente presentato un’interrogazione con cui ho chiesto all’assessore regionale competente in che modo intenda avviare e mantenere un puntuale monitoraggio sul progetto”, ha dichiarato Orsenigo. Egli ha evidenziato i rischi per il patrimonio storico-artistico, culturale e identitario dell’area, nonché il delicato equilibrio idrogeologico e viabilistico, già fragili. Orsenigo ha inoltre menzionato uno studio di Demoskopika che dimostra come Como e la provincia siano a rischio di over-tourism, il che potrebbe influire negativamente sulle comunità locali e sull’ambiente.
Entrambi i politici concordano sull’importanza di una gestione attenta e sostenibile dei flussi turistici e sulla necessità di coinvolgere gli enti locali per preservare l’equilibrio delicato del territorio.