Presentata l’edizione 2022-2023 del Natale nella frazione erbese alle prime pendici della Valle Bova. Alcune scene della Natività e dell’infanzia di Gesù sono ambientate nell’alveo del torrente che attraversa l’abitato, tra rocce che affiorano e l’acqua che scorre

Crevenna – la frazione di Erba alle prime pendici della Valle Bova, dove la tradizione della rappresentazione della nascita di Gesù affonda le proprie radici nel tempo, si mantiene ben viva e si rinnova ai nostri giorni – è conosciuta in tutta Italia come “il borgo dei Presepi”. Merito in gran parte dell’ampio servizio andato in onda tre anni fa nella trasmissione “A Sua Immagine” di Rai 1, che ha presentato il presepe meccanico ma anche dei tanti giornali e social media che ne hanno parlato e soprattutto del vecchio e sempre affidabile passaparola. Chi l’ha visitato non manca infatti di magnificare le meraviglie del presepe con i mille personaggi animati dai movimenti meccanici e di suggerire a parenti e amici di fare una gita a Crevenna per non perdere l’occasione di vedere la nascita di Gesù ambientata nella Brianza contadina d’inizio Novecento.

“Borgo” perché è un piccolo centro abitato con un’identità ben distinta dal resto della città di Erba, identità anche storica perché fino al 1927 Crevenna era Comune a sé stante; “dei Presepi” perché ogni Natale un gruppo di appassionati Crevennesi stupisce le migliaia di visitatori aggiungendo nuovi artistici allestimenti della Natività.  

La principale attrazione rimane sempre il Presepe animato da movimenti meccanici in Villa Ceriani, che rappresenta la Natività in una tipica corte dell’Alta Brianza e nel più ampio contesto di una comunità “in movimento” mentre si dedica alle sue attività più significative. Un tuffo nel passato che fa riaffiorare il ricordo dei racconti dei genitori e dei nonni: il lavoro nei campi e nelle stalle, nelle botteghe artigiane, nelle filande, negli opifici per la lavorazione della seta, nei mulini, nei magli, nelle officine per la lavorazione del ferro. Oltre al lavoro non mancano di essere rappresentati numerosi altri momenti di vita di una comunità pervasa da una profonda religiosità popolare: l’asilo e la scuola, l’osteria dove si gioca a carte e a bocce, la pesca lungo il torrente. 

Ma non c’è solo il presepe animato. La creatività e l’abilità artigianale degli Amici del Presepe di anno in anno sorprendono con allestimenti di grande suggestione artistica e religiosa. Nel 2020 è stata la volta della realizzazione di una Natività all’interno di una tipica stalla brianzola, allestita sul sagrato della Chiesa di Santa Maria Maddalena: Maria e Giuseppe, il Bambin Gesù, il bue e l’asinello, tutti a grandezza naturale. A completare la scena, un gregge di undici pecore, cinque agnelli e un cane bergamasco, con il loro pastore che – grazie a un incredibile e ingegnoso movimento meccanico – suona con il violino “dal vivo” una nenia natalizia.  Quest’anno l’allestimento è presentato nel cortile d’onore di Villa Ceriani.

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