Due giovani canzesi, Alessandro Ortis e Stefano Taronna si sono fatti promotori, in collaborazione con la portavoce Tajane Blasi, di un iniziativa concretizzata con un documento presentato all’Amministrazione comunale di Canzo, con il quale chiedono chiedono di riflettere sulla situazione di difficoltà economica e psicologica emersa in seguito all’epidemia di COVID-19.

Presa in considerazione la situazione straordinaria”, si legge nel documento “i cittadini e i commercianti canzesi con senso di responsabilità hanno rispettato le prescrizioni legislative in essere, per garantire il giusto contenimento del virus e per favorire quanto prima la ripresa del nostro paese, da quello che può essere definito senza alcun eufemismo, un incubo”.

I problemi quotidiani dal punto di vista di bilancio economico familiare e d’impresa, sono sempre più evidenti e noi ne riceviamo testimonianze e segnalazioni quotidiane” dicono Alessandro Ortis e Stefano Taronna “ per tale ragione, con forte senso di solidarietà, abbiamo scelto di sottoporre all’attenzione dell’Amministrazione comunale alcune problematiche legate ai privati e agli imprenditori, e relative proposte per la loro soluzione.

I problemi emersi per i cittadini residenti a Canzo sono la riduzione del reddito familiare dovuta alla sospensione temporanea o addirittura definitiva dell’attività lavorativa, da cui conseguono minor potere di acquisto di beni di prima necessità; aggravio di situazioni già precedentemente compromesse; ritardi nell’erogazione della cassa integrazione; difficoltà di pagamenti delle utenze (bollette luce e gas) posticipati o insoluti. A queste si possono sommare altre eventuali situazioni di disagio familiare non pervenute all’ente comunale.

Queste difficoltà possono essere superate attraverso la sospensione su richiesta dei termini di pagamento delle contribuzioni di competenza comunale , quali Tari e Tasi, per tutto l’anno 2020 o quanto meno fino a emergenza ultimata , per garantire una quota maggiore di liquidità di sopravvivenza. Sono noti casi di comuni italiani che hanno già attuato questo provvedimento.

Riteniamo altrettanto importante” afferma Ortis, “di attuare una campagna di sensibilizzazione di per ottenere il blocco dei prezzi dei beni di prima necessita’“.

Nella fattispecie ci riferiamo al supermercato “Famila”, gli fa eco Taronna, “che ci auguriamo mantenga inalterati i prezzi, come altre catene di supermercati a livello nazionale s’impegnano a

fare, in totale trasparenza, perchè questa è un’azione che non vede coinvolti esclusivamente i cittadini canzesi, bensì i residenti dei paesi limitrofi, come quelli della Vallassina”.

Secondo i due giovani canzesi è necessario anche suggerire il modo più diretto e capillare per poter segnalare all’Amministrazione comunale situazioni critiche di cittadini in difficoltà, che non si fanno avanti in via autonoma indicando se previsto, lo sportello comunale fisico adibito allo scopo.

Anche imprese e commercio sono vittime della pandemia e puntualmente sono state oggetto delle riflessioni di Alessandro Ortis e Stefano Taronna che osservano problemi generati dalla riduzione del fatturato per alcune categorie commerciali, dovuta alla sospensione temporanea dell’attività. In alcuni casi drastica con rischio fallimentare.

Ci riferiamo” sostengono “in particolar modo a quelle categorie che erogano di norma servizi non domiciliabili oltre al rallentamento nei processi burocratici per l’ottenimento dei finanziamenti “Cura Italia”, dovuto anche alla poca chiarezza sulle azioni concrete da attuare e la mancanza di liquidità per affrontare la fase 2 , quella di ripresa delle attività commerciali, “ponendo larga attenzione sul forte impegno da parte dei negozianti in atti di continua beneficenza a favore della comunità”.

Per queste categorie viene ipotizzata la sospensione dei termini di pagamento su richiesta delle contribuzioni di competenza comunale inerenti alle attività commerciali, per tutto l’anno 2020 o quanto meno fino a emergenza ultimata, per garantire una quota maggiore di liquidità; una sensibilizzazione degli enti privati di riscossione a porre l’attenzione sulla circostanza.

La caratteristica di queste imposte è proprio l’ampio margine di autonomia che ha il Comune per determinarne gli importi e le modalità di pagamento. “Sarebbe opportuno valutare” proseguono Ortis e Caronna “la possibilità di istituire uno sportello di supporto e semplificazione nell’avviare le pratiche per ottenere chiare informazioni e per accedere ai finanziamenti pubblici stanziati per le imprese. In previsione della fase 2 , la riapertura delle attività commerciali, il sostegno ai commercianti dovrà essere ancor più sentito, in quanto la sospensione di tasse comunali, come quella dell’occupazione del suolo pubblico o sulla pubblicità, è effettivamente una misura non

sufficiente a favorire una solida ripartenza. Ogni commerciante ha prodotto con impegno e assolto ai propri obblighi nei confronti delle Istituzioni e dell’utenza con assoluto rigore, senza chiedere, anzi riponiamo di nuovo l’attenzione sulle iniziative di beneficenza da loro stessi attuate, malgrado il disagio che in prima persona stanno attraversando. Tuttavia oggi si ritrovano a chiedere alle Istituzioni e alla comunità un contributo concreto. “Proponiamo alcune ipotesi da prendersi in considerazione per offrire sostegno concreto a chi tiene viva questa bellissima cittadina”.

La prima è l’Istituzione di un fondo prestito comunale con decorrenza immediata e restituzione a partire da gennaio 2021, con il versamento della quota capitale rateizzata, ad interesse 0%

oppure con interessi minimi. Oppure istituire un fondo prestito comunale con decorrenza immediata, 50% a fondo perduto e 50% da restituirsi in tempi e modalità da concordare, a tasso 0%. Esplorare la possibilità che il Comune possa istituire una raccolta fondi di solidarietà, il

cui ricavato venga devoluto ai commercianti e alle attività produttive in stato di criticità elevato.

Alla raccolta fondi possono aderire privati; aziende, che hanno lavorato a pieno regime, sensibili alla destabilizzazione economica degli altri operatori economici.

Il documento si conclude con un auspicio di maggiore collaborazione tra Enti comunali e le associazioni di categoria con altri Sindaci e amministrazioni lombarde, al fine di elaborare strategie e comunicazioni comuni, che facciano proprie le richieste dei cittadini, veicolandole alla Regione ed eventalmente a livello nazionale. “Quando tra qualche mese, le nostre strade torneranno trafficate da noi abitanti e dai turisti, essendo Canzo un punto obbligato di passaggio e di sosta di molti visitatori, anche stranieri (in particolar modo nella stagione estiva), quale sarebbe lo scenario che vi immaginate se le serrande delle nostre attività fossero abbassate?”

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