Il presidio fisso della polizia locale all’interno della stazione ferroviaria, in spazi già assegnati e utilizzati dal progetto Youthlab, nelle intenzioni di chi lo ha preteso, vorrebbe essere una risposta alle giuste inquietudini dei cittadini che risiedono e gravitano in una zona della città, dove non sono rari episodi di degrado sociale che finiscono per accrescere la percezione di insicurezza urbana.
“Ben lungi da noi l’intenzione di minimizzare la situazione ed eludere il problema – afferma il consigliere comunale di Erba Civica, Giorgio Berna – ma con franchezza diciamo che il presidio non è la risposta giusta, per tanti motivi. Innanzitutto perché viene vissuto dai giovani de Lo Snodo come un elemento estraneo, una presenza non ostile ma che non ha relazione con il progetto sociale in costruzione da parte dei giovani insieme alle 31 associazioni che vi aderiscono. Un limite insomma che finisce peraltro per ridurre la capienza complessiva dello spazio da 90 a meno di 50 persone. Ne verrebbe penalizzata anche la sala studio di recente messa a disposizione degli studenti erbesi. Non è la risposta giusta anche perché – a quel che si conosce – la presenza dei vigili urbani non sarà continuativa, ma sporadica, poco più che simbolica e mai in orari serali, quando invece sarebbe più necessaria. Insomma, niente più che un segnale per gettare fumo negli occhi dell’opinione pubblica e piantare una bandierina da parte di chi si è impuntato e ne ha fatto motivo di propaganda politica”.
Il presidio fisso in stazione per Erba Civica non è la risposta giusta. “Anzi – prosegue Berna – rischia pure di esporre i giovani che frequentano lo spazio Youthlab a situazioni di pericolo. Potrebbe verificarsi il caso che gli agenti fermino persone sospette in piazza e le conducano all’interno dell’ufficio per l’identificazione e gli accertamenti. In caso di reazioni ed escandescenze da parte dei fermati, le inevitabili colluttazioni potrebbero estendersi agli spazi riservati alle associazioni e coinvolgere – loro malgrado – i giovani stessi”.
Per il consigliere comunale di Erba Civica sarà una presenza nel migliore dei casi inutile rispetto all’obiettivo che si propone di conseguire, fare da deterrente e ridurre gli episodi di microcriminalità: “Siamo ancora indietro, molto indietro rispetto alle misure che andrebbero prese. Intanto si tratta di ripensare il ruolo e il modello organizzativo della polizia locale. Meno servizio in ufficio, da affidare a figure amministrative, e più servizio attivo nelle strade e nei quartieri della città. Quello che proponiamo è di sviluppare una maggiore azione di prossimità della Polizia Municipale sul territorio garantendo una maggiore presenza nelle aree individuate come “a rischio” e aumentando il livello di sicurezza reale e percepito e il livello di fiducia dei cittadini. E poi non c’è solo la zona Stazione. E il parco Majnoni, il Licinium, il mercato del giovedì, i parcheggi dei supermercati? In queste settimane in città si sono perpetrati o tentati furti a raffica nelle frazioni di Crevenna (Via Colombo, Via Clerici, Via Genolini, Via Verga), Buccinigo (Via Lodorina, Via Como), Incasate, Via Bellini e altre località. Chi abita in queste zone è lasciato solo dal Comune?”
La proposta di Erba Civica – per una migliore collaborazione con carabinieri, polizia e guardia di finanza cui compete in primis la lotta contro il crimine – è di predisporre una postazione operativa mobile della polizia locale su tutto il territorio comunale per l’ascolto e il dialogo con la cittadinanza, per la raccolta di denunce e segnalazioni dei cittadini e la diffusione, in contemporanea, di campagne di sensibilizzazione rivolte alla popolazione e alle fasce più deboli. Una o due volte alla settimana, nei luoghi e negli orari in cui sono state segnalate situazioni di scarsa sicurezza o degrado stazionerà un veicolo attrezzato ad ufficio e dotato di radio, pc portatile, stampante e tablet, telecamera mobile e un sistema digitale di collegamento con la centrale operativa, che consentirà di mettersi in contatto con la pattuglia più vicina di qualsiasi forza di polizia per una maggior velocità d’intervento e un maggior ed efficace controllo del territorio. In tante città il servizio già funziona e dà buoni risultati.
Il servizio consentirà ai cittadini di segnalare qualsiasi tipo di problematica, dal furto al danneggiamento, dal disturbo alla quiete pubblica e agli agenti della Polizia Locale di dare suggerimenti e ricevere informazioni, individuare criticità e avviare le procedure di risoluzione delle problematiche. Nello stesso tempo l’unità mobile sarà uno strumento per sensibilizzare sui temi delle campagne da promuovere: anti truffa per anziani, sicurezza stradale, misure per prevenire e difendersi dai furti, gruppi per il controllo di vicinato, sull’importanza di adottare comportamenti responsabili soprattutto tra i giovani. Così la Polizia Locale può essere sempre più vicina alle vittime di reato e sempre più attenta all’educazione e alla prevenzione contro gli illeciti. A questi compiti si aggiungono le attività classiche degli agenti della Polizia Locale come gli accertamenti delle violazioni al Codice della Strada (superamento limiti di velocità, copertura assicurativa revisione veicoli a motore, uso cinture di sicurezza e telefonico alla guida), l’identificazione di persone sospette, i servizi di regolazione del traffico e il presidio delle scuole.
Un nuovo modello organizzativo della polizia locale dunque da inquadrarsi nell’ambito di una politica dell’Amministrazione comunale tesa a coinvolgere la cittadinanza attiva per ricostruire la comunità sia nel centro città sia in ogni frazione. Certo è più impegnativo e laborioso che aprire un ufficio ed esporre un’insegna sulla porta d’ingresso. Si tratta invece di intercettare precocemente forme diverse di disagio, avvicinandosi alla persona direttamente nel luogo dove abitualmente vive, monitorando l’andamento di particolari situazioni e attivando relazioni d’aiuto da mantenere e valorizzare nel tempo. E poi ci sono le politiche per l’inclusione sociale, la solidarietà, l’educazione alla legalità ma queste sono altre pagine di un’azione che l’Amministrazione Comunale si guarda bene dal leggere e soprattutto dallo scrivere.
“Prevediamo già le obiezioni: problemi di organico, di attrezzature, di fondi. Certo – conclude il consigliere Berna – ma ci sono anche gli strumenti per superarli. Lo Stato e la Regione emettono periodicamente bandi per incrementare gli organici e per finanziare la polizia locale di prossimità. Si tratta di iniziare con lo stretto necessario e poi di ampliare progressivamente il servizio, sulla base delle risorse disponibili. Si tratta di crederci. Per noi all’attività di contrasto al crimine e di mantenimento dell’ordine pubblico si deve affiancare quella che mira a capire i disagi della gente, a percepire in anticipo le richieste di sicurezza e a consolidare un rapporto di fiducia coi cittadini. E’ così che migliora la percezione di sicurezza da parte dei cittadini”.