Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” denuncia le condizioni del fiume e dei suoi affluenti nell’Erbese
È allarme siccità nel fiume Lambro, ormai quasi privo d’acqua. Da mesi si assiste alla forte siccità che ha colpito anche il fiume Lambro e i suoi affluenti, ridotti ormai a rigagnoli, se non addirittura a poche pozze d’acqua quasi stagnante. La mancanza di precipitazioni, che dura ormai dallo scorso autunno, sta mettendo in forte sofferenza fiumi e torrenti, che sono al livello di morte biologica. Infatti nelle poche pozze si notano solo piccoli pesci, quasi agonizzanti, e poche altre forme di vita.
Gli attivisti del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” hanno effettuato in quest’ultimo fine settimana una ricognizione lungo il bacino del Lambro, nella zona del Triangolo Lariano e dell’Erbese.
Testimonia Raffaella Rusconi: “A Canzo nel torrente Ravella, affluente del Lambro, in prossimità della località San Miro si vede l’acqua scorrere, mentre nel tratto che attraversa l’abitato di Canzo risulta ridotto a un rigagnolo. Purtroppo anche nel Lambro, nella zona di Scarenna, si vedono solo piccoli rivoli d’acqua”.
Peggiore ancora la situazione del fiume proseguendo nella zona di Castelmarte, dove gli argini sono stati cementificati dalle opere di ‘regimazione’ realizzate negli scorsi decenni, che hanno messo in ulteriore sofferenza il fiume.
Fino a due settimane fa l’acqua nel Lambro era un po’ più presente ora, arrivando a quest’ultimo week-end, abbiamo notato che in pratica nel fiume l’acqua è sensibilmente diminuita.
Conferma Moreno Casotto: “Anche a Erba il Lambro è in forte sofferenza, con pochissima acqua. Mentre il torrente Bova, nonostante tutto, sembra resistere: vista la situazione, pensavo peggio, c’è presenza di acqua, seppur poca, nel tratto a monte della città, mentre già al ponte di Crevenna, lo scorrimento dell’acqua è meno visibile”.
Antonio Bertelè ha monitorato la zona della Piana d’Erba e di Merone: “Nel Lambrone, come spesso succede – trattandosi di un alveo artificiale – praticamente non si vede acqua in superficie. Anche a Merone il fiume è in sofferenza, in pratica vi scorre solo un piccolo rigagnolo d’acqua”.
In forte sofferenza anche il torrente Bevera di Molteno (che è il principale affluente del Lambro settentrionale e che entra nel fiume nella zona di Baggero), che sta pertanto apportando pochissima acqua nel già martoriato Lambro.
Commenta Roberto Fumagalli, presidente del Circolo: “La situazione del Lambro e dei suoi affluenti è grave.
La causa di tutto ciò è ovviamente da ricercarsi nella mancanza di precipitazioni – a sua volta causata dal riscaldamento globale – che va avanti ormai da troppi mesi. Ma questa può essere l’occasione per riflettere sul destino dei corsi d’acqua, in particolare nei tratti in cui sono state realizzate opere di cementificazione degli argini, come avvenuto ad esempio sul Lambro a Castelmarte, dove il fiume è stato ridotto ad un canale artificiale! Oggi il Lambro e i suoi affluenti sono quasi in secca e quindi quasi privi di vita. Invece i corsi d’acqua sono fonte di vita, per gli uomini e per altri animali e vegetali. La siccità li sta facendo morire, almeno questa diventi l’opportunità per evitare di ripetere gli errori del passato, preservando la naturalità di fiumi e torrenti. Oltre a tutto questo, speriamo nelle prossime piogge”.