Sembrava solo un ‘pesce d’aprile’, invece è una notizia reale. Il Garante della Privacy ha emesso un’ordinanza che vieta a chatGPT di fornire i servizi in Italia.

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Le motivazioni sono presto dette:

  • Mancanza di una informativa agli utenti e a tutti gli interessati i cui dati vengono raccolti da OpenAI
  • Assenza di una base giuridica che giustifichi la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali, allo scopo di “addestrare” gli algoritmi
  • Assenza di qualsivoglia filtro per la verifica dell’età degli utenti

Ora, è una buona notizia sapere che il Garante della Privacy tuteli i cittadini italiani, ma vediamo la cosa nel dettaglio:

Partiamo dalla prima motivazione. Abbiamo controllato e, quanto sostenuto dal Garante, cioè che manca un’informativa, non è del tutto corretto. L’informativa in oggetto esiste eccome ed è possibile visualizzarla a questo Link. Lo stesso vale per l’utilizzo dei dati visibile seguendo questo Link.
Certo, entrambe le informative possono essere migliorate, ma chiudere l’accesso ad un sito solo perché l’informativa non è del tutto corretta, ci sembra quantomeno esagerato.

Per meglio comprendere la perplessità che abbiamo nella scelta del Garante, vi facciamo un esempio.

Tutti noi conosciamo Wikipedia. E’ uno dei principali siti di informazione al mondo. Bene, su Wikipedia è possibile per chiunque aprire una pagina, ipotizziamo sulla nostra azienda, e scrivere, senza averne il consenso da parte nostra, qualsiasi cosa, anche non vera.

Ma a questo punto ci domandiamo come mai il Garante non sia intervenuto anche qui chiudendo l’accesso al sito per gli utenti italiani. D’altra parte, se una persona può raccogliere informazioni da un sito come Wikipedia e farsi pagare per esprimere opinioni su quell’informazione, non capiamo perché un sistema di intelligenza artificiale non lo possa fare…
ChatGPT stesso spiega nel dettaglio che le informazioni fornite potrebbero non essere veritiere e, pertanto, poco si discosta da quanto potrebbe fare una persona reale…

Anche Google usa algoritmi per fornire risposte, ma anche nel mondo reale tali informazioni potrebbero essere non veritiere. Cosa facciamo allora, proibiamo i libri, le ricerche su Google o altri motori?

Quel che più infastidisce di questa decisione è il fatto che sia stato inibito l’accesso solo in Italia, mentre in tutti gli altri paesi è possibile accedere a questo servizio e sfruttarne gli innumerevoli vantaggi in modo del tutto libero. Così le aziende italiane e chi ha investito in ricerca e sviluppo su ChatGPT in Italia, avranno un gap tecnologico non indifferente nei confronti di tutti quegli stati che non hanno preso questa decisione (noi siamo gli unici…).

Veniamo poi al punto dove non esiste un sistema di verifica dell’età… Anche in questo caso, il solo fatto che un utente minore usi questa tecnologia è così pericoloso da doverne inibire immediatamente l’accesso? Siamo certi che la scelta sia corretta?

E per ultimo vorremmo proporvi due aforismi per far capire meglio che il ‘proibire’ è sempre un rischio:

Ciò che è lecito non dà piacere, quello che è proibito infiamma (Ovidio)

Se due persone fumano sotto il cartello “divieto di fumare” gli fai la multa, se venti persone fumano sotto il cartello “divieto di fumare” chiedi loro di spostarsi, se duecento persone fumano sotto il cartello “divieto di fumare” togli il cartello (Winston Churchill)

E dato che noi siamo dei sostenitori della libertà di scelta, di seguito vi diamo un consiglio su come continuare ad operare con ChatGPT (versione gratuita) anche dall’Italia con un metodo semplice e gratuito…

Usare Opera per bypassare il blocco

chatGPT è bloccato, lo sappiamo, ma un browser che fa della sicurezza la sua arma principale, ci viene in aiuto per risolvere il problema.

Opera è un browser internet molto usato ed in questo momento storico dove il Garante per la Privacy ha inibito l’accesso ai servizi per gli utenti italiani, può venirci in aiuto per superare il problema.

Forse non tutti sanno che Opera ha, al suo interno, una VPN (Virtual Private Network). Questa tecnologia ci viene in aiuto per poter tornare ad usufruire dei servizi di chatGPT anche dall’Italia. Ovviamente questo è un articolo ‘puramente informativo’.

Ma veniamo al dunque, come facciamo ad utilizzarlo, almeno per chatGPT?

  • Per prima cosa dobbiamo scaricare Opera Browser.
  • Una volta scaricato ed installato, nella barra a sinistra andiamo su Impostazioni (icona con l’ingranaggio)
  • Nella finestra che comparirà, scorriamo la finestra fino in fondo alla pagina e facciamo click su Avanzate
  • In questa pagina, scorriamo fino alla sezione VPN ed abilitiamola come dall’immagine sotto riportata:

  • Usciamo dalle impostazioni
  • Andiamo nuovamente sulla pagina di chatGPT

Pubblicato su concessione di https://www.shift.it che ringraziamo per la disponibilità

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