Sono 1130 le aziende che ai sensi del D.P.C.M. 22.03.20 hanno comunicato alla Prefettura di Como l’intenzione di proseguire la propria attività perché facenti parte della filiera delle attività essenziali. Si tratta di aziende che operano nell’ambito dei servizi di pubblica utilità e dei servizi essenziali, delle attività degli impianti a ciclo produttivo continuo, dalla cui interruzione possa derivare un grave pregiudizio all’impianto stesso o un pericolo di incidenti; delle attività delle aziende industriali operanti nel settore dell’aerospazio e della difesa, nonché delle altre attività aventi rilevanza strategica nazionale. “Il numero” comunicano dalla Prefettura “è in continuo aggiornamento, in quanto il flusso di richieste, iniziato lo scorso 23 marzo, prosegue ininterrottamente”. Delle comunicazioni finora pervenute alla Prefettura, ne sono state esaminate e istruite 1038, mentre per oltre 700 richieste è stato necessario richiedere documentazione integrativa in quanto incomplete. 18 sono state, invece, le autorizzazioni rilasciate a favore di aziende operanti in settori strategici per l’economia nazionale, mentre n. 33 sono state le aziende che hanno dichiarato di operare mediante impianti a ciclo continuo.

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Il Prefetto Coccia

Infine, sono stati adottati n. 4 provvedimenti di sospensione dell’attività nei confronti di altrettante aziende che non presentavano i requisiti per essere autorizzate a proseguire.

Per l’esame delle comunicazioni pervenute, è stata costituita all’interno della Prefettura una apposita Commissione, la quale si avvale della collaborazione della Camera di Commercio, delle Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL e UIL e delle Associazioni di categoria, nonché delle Forze di Polizia e dei Vigili del Fuoco.

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